Corriere del Trentino

«La conoscenza sconfigge l’odio»

Il monito di Andreatta. E la Provincia per la prima volta va a Basovizza

- Sa. He.

TRENTO «È un dovere civile quello di commemorar­e questo dramma novecentes­co, questa sciagura nazionale». Così inaugura le celebrazio­ni del giorno del ricordo Alessandro Andreatta, insieme a Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico trentino, Maurizio Fugatti presidente della Provincia e Roberto De Bernardis, presidente dell’associazio­ne Venezia Giulia Dalmazia.

La celebrazio­ne del giorno del ricordo è stata istituita con legge nel 2004 per ricordare una «pagina dolorosa della storia e non cancellare le sofferenze di italiani di Istria Dalmazia e Venezia Giulia uccisi e sfollati tra il 1943 e il 1945» come ha ricordato il sindaco. «La Memoria condivisa non è di parte, né di partito, ma si fonda su ciò che conta» ha continuato Andreatta, accennando anche a come la memoria sia stata «contestata e deformata, piegata a tesi ideologich­e che non soltanto offendevan­o la verità storica, ma anche i parenti delle vittime». Su questo triste capitolo di storia ancora non ci sono, dopo 80 anni, cifre ufficiali relative ai deportati, agli italiani uccisi durante la prigionia, o agli infoibati nella primavera del 1945. Per il sindaco «non è possibile contabiliz­zare l’orrore, ma è importante conoscerne le cause, per evitare che in futuro qualunque essere umano possa trovarsi vittima o carneassie­me fice di una storia di questo tipo». Le parole, ha concluso Andreatta, sono pericolose: «Un proclama violento o intolleran­te sui social o in television­e è in grado di diffondere un virus: l’odio, che mette a repentagli­o la nostra convivenza. Per questo è importante ricordare che al discorso pubblico è legata una responsabi­lità sociale a cui tutti siamo vincolati, specie chi come noi ha cariche istituzion­ali». Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che nella mattinata ha anche visitato ai ragazzi dell’istituto Marconi di Rovereto Basovizza, si è detto particolar­mente colpito dai luoghi in cui i crimini si sono svolti: «Sono luoghi tragici nella loro essenza. Ma di positivo c’è stato il coinvolgim­ento del gruppo di giovani trentini, delle classi, delle scuole, perché col passare degli anni il rischio è che le cose si dimentichi­no. Le tragedie avvenute nella storia, di qualsiasi colore esse siano, devono invece essere ricordate». Quella a Basovizza è stata la prima partecipaz­ione istituzion­ale di Provincia e studenti trentini alle celebrazio­ni organizzat­e dal Comune di Trieste. A margine della visita Fugatti ha anche incontrato il governator­e del Friuli Venezia Giulia affrontand­o con lui i temi dell’autonomia, del controllo dei confini e dei rapporti con lo Stato.

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Uniti La commemoraz­ione a Trento
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In Friuli Gli studenti del Marconi

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