Stalking a una donna sui social Trentenne condannato a 10 mesi
Sentenza in tribunale a Bolzano. Grazie al Codice rosso aumentano le denunce
BOLZANO Un uomo di 30 anni è stato condannato a 10 mesi con la condizionale per stalking: l’uomo aveva conosciuto una bolzanina, sua coetanea, su Facebook e, senza averla nemmeno vista di persona, aveva iniziato a farle delle scenate di gelosia e ad importunarla. L’uomo, infatti, reagiva male ai «like» o ai messaggi scritti da altri amici della giovane donna. Le reiterate molestie erano poi proseguite, anche dopo che i due si erano incontrati di persona, fino ad arrivare alle minacce di morte. La donna aveva iniziato ad accusare un profondo malessere psicologico e ad avere paura. Era così scattata la denuncia che ha portato all’indagine, sfociata ieri nella condanna dell’uomo, in tribunale a Bolzano, a dieci mesi di reclusione da parte del giudice Emilio Schönsberg.
Dall’inizio dell’anno sono già una ventina le richieste di misure cautelari — che vanno dal semplice divieto di avvicinamento fino alle misure più restrittive, come il carcere — nei confronti di persone accusate di stalking o maltrattamenti. Viene così confermato l’aumento di questi casi, con un numero crescente di denunce anche in Alto Adige, da quando è entrato in vigore, nell’estate scorsa, il cosiddetto «Codice rosso». Si tratta della legge che ha istituito di fatto pene più severe, ed una corsia preferenziale in fase di indagine, per combattere la violenza domestica e di genere. E che prevede misure inasprite per contrastare gli episodi di violenza e per evitarne la reiterazione.
In un mese e mezzo, quindi, si sono già registrate circa 20 denunce. Un dato che conferma il trend crescente degli ultimi tempi, come ha confermato anche la pm Luisa Mosna: «Il dato — spiega — è tendenzialmente in crescita, perché si denuncia di più. Le vittime tendono a fidarsi di più della giustizia. Fatta eccezione, paradossalmente, per le fasce sociali più forti. Come se andare contro un uomo potente, comportasse per la donna il rischio di non essere creduta». La denuncia è comunque la via per contrastare la violenza. Il codice rosso, introdotto l’anno scorso, si sta rivelando uno strumento efficace perché punisce, anzitutto, chi viola gli ordini di allontanamento dalla casa familiare e i divieti di avvicinamento alle vittime di violenza. Queste violazioni non sono infatti più considerate semplici aggravanti ma dei reati a parte, punibili con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Anche il giudice Emilio Schönsberg conferma: «Il nuovo sistema introdotto dal Codice rosso si sta rivelando efficace perché si basa sull’importanza della tempestività. In questi casi è infatti importante agire subito, per prevenire il pericolo di reiterazione del reato, che nei casi di stalking e maltrattamenti è particolarmente elevato». Il «codice rosso» fa del resto riferimento proprio alla velocità: esso introduce una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini, alla stregua di quanto avviene nelle strutture di pronto soccorso per i pazienti più gravi. Per i reati sessuali, esso prevede che la comunicazione della notizia di reato è data immediatamente anche in forma orale. Il pm ha poi tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato per assumere informazioni.
La vicenda
L’uomo si era invaghito della sconosciuta e le faceva scenate di gelosia minacciandola