Disegni e video dei ragazzi per contrastare il cyberbullismo
BOLZANO La scuola è il luogo di aggregazione eterogenea per eccellenza, dove i ragazzi socializzano, si confrontano e si «affrontano». Se i casi di bullismo a scuola sono visibili e contrastabili, il fenomeno cyberbullismo vive di dinamiche più nascoste. La vittima non ha via di fuga, non ha un luogo sicuro dove evitare l’aggressione, è sotto tiro 24 ore su 24 con pochi semplici clic. In occasione del Safer Internet Day, giornata mondiale per la sicurezza in rete, 300 studenti altoatesini di 20 classi di ogni grado si sono trovati all’Auditorium del Liceo Pascoli di Bolzano per raccontare il cyberbullismo attraverso video, rappresentazioni grafiche e fumetti.
Un progetto promosso dalla sovrintendenza scolastica in collaborazione con la piattaforma Generazioni Connesse, con l’obiettivo di far riflettere gli studenti sull’uso consapevole e i pericoli di Internet.«Il
cyberbullismo va affrontato perché incide sul benessere dei nostri studenti — spiega il Sovrintendente Vincenzo Gullotta —. Essendo i giovani sempre connessi, bisogna far comprendere loro quali siano i pericoli del web. In questo modo i ragazzi prenderanno coscienza delle proprie azioni». In Alto Adige la parola d’ordine è prevenzione. «Il contributo di polizia postale, scuole, centri giovanili e associazioni è fondamentale — continua Gullotta —. La prevenzione attraverso educatori ed esperti non riguarda solo gli studenti, ma anche i loro genitori. Vanno informati sui rischi che corrono i loro figli nel web».
Colore della pelle, aspetto fisico, orientamento sessuale: sono molteplici e sempre totalmente ingiustificati i motivi che portano i cyberbulli ad accanirsi contro una persona, attraverso commenti negativi ed insulti sui social. Il senso di disagio e di umiliazione provati dalla vittima, sono gli stati d’animo più rappresentati dagli studenti all’interno dei loro disegni e video realizzati per il Safer Internet Day. Gli elaborati sono stati valutati da una giuria di studenti liceali e universitari che hanno studiato il fenomeno. «Attraverso immagini e video, gli studenti raccontano la loro esperienza — spiega Ab Chniouli, membro della giuria —. Sono strumenti di impatto che permettono a loro stessi di recepire il messaggio e sviluppare una coscienza». La giuria ha premiato le classi 5B della scuola primaria Ghandi di Laives, 3C dell’Istituto Segantini di Merano e 5D del Liceo Pascoli per essersi distinte con elaborati originali e di qualità.