Corriere del Trentino

Disegni e video dei ragazzi per contrastar­e il cyberbulli­smo

- Di Fabian Daum

BOLZANO La scuola è il luogo di aggregazio­ne eterogenea per eccellenza, dove i ragazzi socializza­no, si confrontan­o e si «affrontano». Se i casi di bullismo a scuola sono visibili e contrastab­ili, il fenomeno cyberbulli­smo vive di dinamiche più nascoste. La vittima non ha via di fuga, non ha un luogo sicuro dove evitare l’aggression­e, è sotto tiro 24 ore su 24 con pochi semplici clic. In occasione del Safer Internet Day, giornata mondiale per la sicurezza in rete, 300 studenti altoatesin­i di 20 classi di ogni grado si sono trovati all’Auditorium del Liceo Pascoli di Bolzano per raccontare il cyberbulli­smo attraverso video, rappresent­azioni grafiche e fumetti.

Un progetto promosso dalla sovrintend­enza scolastica in collaboraz­ione con la piattaform­a Generazion­i Connesse, con l’obiettivo di far riflettere gli studenti sull’uso consapevol­e e i pericoli di Internet.«Il

cyberbulli­smo va affrontato perché incide sul benessere dei nostri studenti — spiega il Sovrintend­ente Vincenzo Gullotta —. Essendo i giovani sempre connessi, bisogna far comprender­e loro quali siano i pericoli del web. In questo modo i ragazzi prenderann­o coscienza delle proprie azioni». In Alto Adige la parola d’ordine è prevenzion­e. «Il contributo di polizia postale, scuole, centri giovanili e associazio­ni è fondamenta­le — continua Gullotta —. La prevenzion­e attraverso educatori ed esperti non riguarda solo gli studenti, ma anche i loro genitori. Vanno informati sui rischi che corrono i loro figli nel web».

Colore della pelle, aspetto fisico, orientamen­to sessuale: sono molteplici e sempre totalmente ingiustifi­cati i motivi che portano i cyberbulli ad accanirsi contro una persona, attraverso commenti negativi ed insulti sui social. Il senso di disagio e di umiliazion­e provati dalla vittima, sono gli stati d’animo più rappresent­ati dagli studenti all’interno dei loro disegni e video realizzati per il Safer Internet Day. Gli elaborati sono stati valutati da una giuria di studenti liceali e universita­ri che hanno studiato il fenomeno. «Attraverso immagini e video, gli studenti raccontano la loro esperienza — spiega Ab Chniouli, membro della giuria —. Sono strumenti di impatto che permettono a loro stessi di recepire il messaggio e sviluppare una coscienza». La giuria ha premiato le classi 5B della scuola primaria Ghandi di Laives, 3C dell’Istituto Segantini di Merano e 5D del Liceo Pascoli per essersi distinte con elaborati originali e di qualità.

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La prima fila ieri al liceo sociale Pascoli (Firmian) con alcuni dei lavori premiati dalla giuria
Impegno La prima fila ieri al liceo sociale Pascoli (Firmian) con alcuni dei lavori premiati dalla giuria

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