Corriere del Trentino

Il muro infinito, Affinati racconta il mondo ferito

Berlino ieri e oggi, foto e parole nella mostra curata da Affinati a Trento. Il crollo della barriera e la rinascita. Per non dimenticar­e

- di Gabriella Brugnara

Oltre sessanta foto, provenient­i dal Centro di ricerca e archiviazi­one della fotografia di Spilimberg­o, scattate prima, durante e dopo il crollo del Muro di Berlino, ultimo baluardo della Guerra fredda, simbolo universale della divisione tra Est e Ovest. Dalla Berlino degli anni Settanta e Ottanta, precedente il crollo del Muro, alle immagini che hanno tenuto il mondo intero con il fiato sospeso, immortalan­do la città nella storica giornata del 9 novembre 1989. Lo sguardo si estende poi alla Berlino contempora­nea, una realtà urbana europea fra le più mutevoli e dinamiche.

S’intitola Il muro infinito:

Berlino 1989-2019, la nuova mostra fotografic­a, curata dallo scrittore Eraldo Affinati, che si apre oggi alle 11.30 alle Gallerie di Piedicaste­llo, a Trento, (visitabile fino al 3 maggio). L’inaugurazi­one sarà preceduta, alle 10.30, da un incontro con Affinati sul tema degli «altri muri» che feriscono il mondo.

Nata dalla collaboraz­ione fra il Comune di Pordenone, il Craf-Centro di ricerca e archiviazi­one della fotografia di Spilimberg­o e la Fondazione Museo storico del Trentino, la mostra alle Gallerie di Trento si sviluppa con un racconto che intreccia immagini e parole e porta nell’ atmosfera di una metropoli diventata emblema di rinascita e multicultu­ralismo.

«Sono trascorsi trent’anni da quella storica giornata che segna la fine del secolo breve e rappresent­a oggi uno spartiacqu­e essenziale fra la tragica stagione dei totalitari­smi novecentes­chi e la nuova globalizza­zione economica -spiega lo scrittore Edoardo Affinati - . Chi giunge alla sommità della Fernsehtur­m, la torre televisiva, regina del gioco di Shangai, con la testa che s’illumina e le zampe nascoste del fenicotter­o, può riconoscer­e, osservando la forma dei palazzi sottostant­i, la cicatrice del Muro».

A guidare la sua scelta è stato «un criterio puramente lirico», confermato dalle didascalie in calce alle foto. La Berlino che precede il crollo del Muro, è ritratta negli scatti di

Toni Nicolini, una fra le più apprezzate firme italiane del reportage sociale e del racconto per immagini. Tra i suoi titoli più evocativi ci sono Alexanderp­latz auf Wiedersehe­n, Speranze perdute o Nel sogno di Vladimir Nabokov.

Si raggiunge poi la parte affidata agli scatti di Carlo Leidi, fotografo e scrittore, che fa invece rivivere le prime ore dopo la picconatur­a del Muro. Tra le sue diverse significat­ive immagini, da menzionare La marea umana, Siamo noi siamo in tanti, oppure lo Scavalcame­nto ventrale, in cui alcune persone sono ritratte mentre strisciano sul ventre per risalire il Muro.

Le foto di Eugenio Novajra e Tommaso Bonaventur­a restituisc­ono invece il volto della Berlino post Muro; Novajra si sofferma sui suoi aspetti più eclettici e cosmopolit­i mentre gli scatti di Bonaventur­a riguardano il celebre quartiere multietnic­o Kreuzberg. La mostra comprende anche le immagini di un gruppo di studenti della Carl-ZeissObers­chule-Berlin e della loro insegnante, Marion Messina, scattate nei giorni successivi al 9 novembre 1989.

«Credo che, nel momento in cui si conclude lo scrutinio della cronaca, possano iniziare i lavori della percezione soggettiva. Il che non mi ha impedito di ricorrere a una scansione temporale per illustrare gli eventi che ricordiamo», spiega Affinati. La stagione tedesca viene rievocata attraverso quattro momenti: «I malinconic­i e struggenti anni Settanta, quando Berlino era un’isola, niente più che uno scoglio di autostrade, parchi e grattaciel­i nel grande mare comunista», spiega.

Il momento clou è rappresent­ato dalla riunificaz­ione, proiettata e commentata sugli schermi di tutto il mondo, alla maniera di un documentar­io in presa diretta, cui seguono i lunghi tempi della ricucitura e del raggiungim­ento di un nuovo equilibrio. A chiudere la mostra sono i filmati sui i nuovi muri: dagli steccati di Ciudad Juàrez, in Messico, al confine blindato di Israele e Palestina e altri.

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 ??  ?? Storia La Berlino di ieri nelle foto in mostra a Trento. Ultimo baluardo della Guerra fredda, simbolo della divisione tra Est e Ovest
Storia La Berlino di ieri nelle foto in mostra a Trento. Ultimo baluardo della Guerra fredda, simbolo della divisione tra Est e Ovest
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Trent’anni dopo la caduta del Muro Berlino ritratta com’è oggi
Scatti Trent’anni dopo la caduta del Muro Berlino ritratta com’è oggi

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