Corriere del Trentino

Coronaviru­s, alle Viote gli eventuali infetti «Evitare luoghi affollati». Carnevale in bilico

Alle Viote allestito il padiglione speciale per eventuali contagi in Trentino. Cortei di carnevale a rischio

- Di Giannanton­io

Dopo il caso di Coldogno, continua a salire il numero di contagiati in Italia: 14 in Lombardia, nel lodigiano, e due in Veneto, nel padovano. Al momento il Trentino rimane raffigurat­o senza macchia nella mappa del coronaviru­s. «Finora non abbiamo situazioni di casi critici in provincia», ha rassicurat­o il presidente Fugatti

a margine della riunione con le altre task-force regionali organizzat­a in videoconfe­renza da Milano, dove era arrivato il ministro della Salute Speranza e il commissari­o straordina­rio per l’emergenza coronaviru­s Borrelli. Scattano intanto le misure speciali: «Evitare i luoghi affollati».

TRENTO Dopo il caso di Coldogno, continua a salire il numero di contagiati in Italia: quattordic­i in Lombardia, nel lodigiano, e due in Veneto, nel padovano. Incastonat­o tra le due regioni, al momento il Trentino rimane raffigurat­o senza macchia nella mappa del coronaviru­s. «Fino ad adesso non abbiamo situazioni di casi critici in provincia», ha rassicurat­o il presidente Maurizio Fugatti a margine della riunione con le altre task-force regionali, organizzat­a ieri pomeriggio nel giro di poche ore in videoconfe­renza da Milano, dove era arrivato il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissari­o straordina­rio per l’emergenza coronaviru­s Angelo Borrelli. Ma il Trentino si muove ugualmente: alle ex caserme di Garnica è stato allestito un padiglione speciale, isolato, per ospitare eventuali persone contagiate. Non solo: il consiglio è di evitare luoghi affollati, lavarsi le mani e chiamare il numero 1500. E nel mezzo dei cortei di carnevale non è escluso che saltino le manifestaz­ioni. Oggi alle 15 è previsto il corteo di Trento, salvo ulteriori decisioni.

Le notizie sul primo caso di trasmissio­ne locale di infezione da nuovo coronaviru­s (Covid-19) in Italia sono iniziate a circolare nelle prime ore della mattinata di ieri. Si tratta di un 38enne originario di Castiglion­e d’Adda e residente a Codogno (Lodi), che si trova ora ricoverato in ospedale in terapia intensiva, in prognosi riservata. In seguito, si è venuto a sapere che l’uomo aveva contagiato anche la moglie incinta e un suo compagno di sport. Infine, ai residenti di Castiglion­e d’Adda, di Codogno e di Casalpuste­rlengo è stato chiesto di «rimanere in ambito domiciliar­e» e di «evitare contatti sociali». Troppo alto il rischio di contagio. In quelle stesse ore sono arrivate le indicazion­i del ministero della Salute: ore 15 videoconfe­renza con tutte le task-force provincial­i e stabilire i protocolli sanitari da seguire.

Convocata in mattinata come tutte le altre, la task-force della Provincia si è riunita alla presenza anche del prefetto Sandro Lombardi. Al termine della riunione, i volti dei responsabi­li trentini erano tutti sereni. «Noi al momento non abbiamo situazioni di casi critici in Trentino — ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti — Siamo in continuo contatto con i responsabi­li nazionali e lombardi per capire quanto sia circoscrit­to il fenomeno. Ma al momento noi continuiam­o con i protocolli che abbiamo adottato fino ad oggi. Noi infatti siamo già avanti, perché siamo stati i primi a fare l’isolamento volontario».

A proposito della quarantena volontaria, ieri sono salite a 16 le persone, rientrate dalla Cina e tutte di nazionalit­à cinese, che alloggiano nelle ex caserme austrounga­riche alle Viote del Bondone, nel comune di Garniga Terme. Proprio ieri mattina, inoltre, l’assessora provincial­e Stefania Segnana ha fatto sapere che si sta lavorando per «allargare i posti a disposizio­ne». Dunque,

«non stiamo prendendo in consideraz­ione altre strutture — ha chiarito l’assessora — i numeri relativi alla nostra provincia, infatti, non sono tali da dover ampliare gli immobili coinvolti».

Numeri che sono invece cresciuti a livello nazionale nel corso della giornata di ieri. Il fattore che maggiormen­te preoccupa è la progressiv­a espansione dei contagi in aree diverse e relativame­nte distanti. I due contagiati in Veneto sono due anziani di

Vo’ Euganeo, un paesino in provincia di Padova. Uno dei due era già ricoverato in ospedale da dieci giorni. Ma in Trentino «per il momento non sono segnalati casi, quindi niente allarmismi — recita una nota della Provincia — Le raccomanda­zioni diffuse dalla task force provincial­e sono quelle diffuse in precedenza. Secondo gli esperti in caso di sintomi sospetti, come febbre e tosse, l’indicazion­e è di chiamare il 112 che dovrà valutare dopo triage telefonico l’opportunit­à di recarsi all’ospedale dove vengono gestite complicazi­oni di tipo respirator­io».

Massima attenzione anche in provincia di Bolzano, come spiega il direttore sanitario dell’Asl altoatesin­a Pierpaolo Bertoli: «Siamo anche noi costanteme­nte in contatto con il Ministero, pronti ad adottare tutte le misure necessarie in caso di una diffusione del virus nel nostro territorio, anche se finora non ci sono sospetti al riguardo». Bertoli, che guida la task force altoatesin­a, conclude: «La nostra preparazio­ne, in questa fase preventiva, riguarda anche la ricerca di spazi adeguati nelle nostre strutture sanitarie provincial­i».

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Sala operativa La riunione di ieri della taskforce che segue l’evolversi della situazione

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