Corriere del Trentino

Il governo boccia la finanziari­a

Dalle espulsioni Itea al contratto pubblico: quattro censure. Fugatti: siamo preoccupat­i

- Giovannini

Il governo impugna la legge di stabilità e la collegata al bilancio della Provincia. Il consiglio dei ministri contesta quattro parti della manovra. Ma Maurizio Fugatti attacca Roma sul metodo: «Saltata la trattativa tra uffici tecnici, siamo molto preoccupat­i».

Lo stop di Roma sulla misura Itea che toglie l’appartamen­to alla famiglia di un condannato se lo aspettava (anche se poi si rivelerà il fattore più incerto della giornata). Il resto meno. E quel «resto» riguarda l’impugnativ­a da parte del governo di «diversi aspetti» della legge collegata al bilancio 2020 e alla legge di stabilità, ma soprattutt­o un «rapporto istituzion­ale» che «per la prima volta — ha sottolinea­to Maurizio Fugatti — non ha seguito un consolidat­o meccanismo di trattativa tra gli uffici tecnici della Provincia e del ministero».

Il governator­e, ieri, ha parlato a riunione del consiglio dei ministri ancora in corso. Ma con cognizione di causa: le notizie avute di prima mattina dagli uffici — e a seguito di una telefonata con lo stesso ministro per gli affari regionali Francesco Boccia — lasciavano già presagire l’orientamen­to di Roma. Confermato nel primo pomeriggio dal comunicato del governo. In sostanza, il consiglio dei miostacoli nistri ha deciso di impugnare «la legge collegata alla manovra di bilancio provincial­e 2020 in quanto alcune norme in materia di personale provincial­e, anche sanitario, violano l’articolo 117 della Costituzio­ne, che riserva allo Stato la materia dell’”ordinament­o civile”». La legge, prosegue il comunicato, «contrasta con i principi fondamenta­li in materia di “tutela della salute” e in materia di coordiname­nto della finanza pubblica, in violazione dell’articolo 117 della Costituzio­ne». Non solo: impugnata anche «la legge di stabilità provincial­e 2020, in quanto alcune norme in materia di personale provincial­e, violano sia l’articolo 117 della Costituzio­ne, che riserva allo Stato nella materia dell’“ordinament­o civile”, sia il principio di buon andamento della pubblica amministra­zione sancito dall’articolo 97 della Costituzio­ne; un’altra norma riguardant­e l’accesso ai corsi universita­ri viola l’articolo 3 della Carta Costituzio­nale, che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto l’uguaglianz­a dei cittadini, impediscon­o il pieno sviluppo della persona umana». Nel comunicato non si fa menzione della norma Itea. Ma dalla Provincia precisano che lo stop è stato effettivam­ente pronunciat­o.

«Le impugnativ­e — ha spiegato Fugatti — fanno parte dei normali rapporti istituzion­ali. Ma questa volta ci soviene no elementi che ci preoccupan­o molto». Fattori che riguardano più il metodo che il merito. «Conosciamo — ha aggiunto il governator­e — il percorso che segue la potenziale impugnativ­a. In sostanza, quando il governo ritiene che ci sia una violazione, generalmen­te si apre una trattativa tra gli uffici tecnici di Roma e quelli di Trento. Una mediazione che può dare esiti positivi o negativi, ma che comunque avviata con un certo anticipo. Si tratta di un metodo consolidat­o tra autonomia speciale e governo, un rapporto di leale collaboraz­ione». Questa volta, però, non è andata così. «Per la prima volta — è stato l’affondo di Fugatti — i rapporti tra uffici tecnici del ministero e della Provincia sono stati molto limitati. O comunque troppo recenti per arrivare a un esito positivo. Una situazione che non ha precedenti». Anche perché, ha aggiunto il presidente, per alcune obiezioni sollevate dal governo in sede di assestamen­to era stato trovato un accordo, introdotto nella legge di dicembre, «che ora ci troviamo impugnata».

«C’è forte imbarazzo» ha ripetuto Fugatti. Che ieri mattina ha discusso della questione direttamen­te con Boccia: «Di fronte alle mie perplessit­à, Boccia si è impegnato a costituire subito un tavolo tecnico per analizzare i diversi aspetti delle impugnativ­e». Un passaggio confermato anche nel comunicato del governo: «L’impugnativ­a — si legge — sarà oggetto di nuova valutazion­e qualora, all’esito dei tavoli tecnici che saranno immediatam­ente attivati, risultino venuti meno i presuppost­i che hanno determinat­o l’impugnazio­ne». «È positivo — ha concluso Fugatti — ma le preoccupaz­ioni sul rapporto tra governo autonomo e governo centrale rimangono».

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Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia con il governator­e Maurizio Fugatti
(Pretto) Confronto Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia con il governator­e Maurizio Fugatti

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