Corriere del Trentino

Grosselli eletto «Giovani e donne la mia priorità»

- A.M.

Andrea Grosselli è diventato il nuovo segretario della Cgil trentino con il 91% dei voti positivi. «Non dobbiamo fare scappare i giovani. E serve creare condizioni di lavoro migliori per le donne».

Segretario Grosselli, è stato eletto con il 91% dei favorevoli. Quali sono i temi fondamenta­li per il suo mandato?

«Il primo, più semplice e scontato, è creare dei reali migliorame­nti nella vita di lavoratric­i, lavoratori e pensionati. E creare adeguate occasioni di lavoro di qualità per i giovani, invogliand­oli a rimanere in Trentino. Il secondo tema è quello del lavoro femminile. Quattro lavoratric­i su dieci ha un contratto part time e la metà non vorrebbe, lo fa perché non trova un impiego a tempo pieno. Vista l’alta predisposi­zione delle donne di rimanere attive, anche per potersi creare una famiglia, bisogna creare occasioni adeguate alle loro necessità. Il terzo tema è la lotta per delle retribuzio­ni adeguate in Provincia. Secondo dati Inps siamo rimasti al palo: i lavoratori privati, in Trentino, percepisco­no in media l’11% in meno rispetto a Bolzano e il 6% rispetto al nord-est».

Una delle partite aperte è quella del rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Avete un messaggio da lanciare alla Provincia?

«In realtà vorremmo che sia la Provincia a lanciare un messaggio a noi, aprendo subito il tavolo delle contrattaz­ioni e rispettand­o le tempistich­e previste insieme. Ma anche per quanto riguarda il privato c’è una preoccupan­te stagnazion­e salariale. E in alcuni settori in forte crescita, come ad esempio il turismo, bisogna dare un segnale. Non è accettabil­e che tra un cameriere trentino e uno altoatesin­o ci sia una differenza salariale che arriva anche al 15%».

Nella sua relazione programmat­ica sottolinea l’importanza di un nuovo modello di welfare. Come dovrebbe strutturar­si questo nuovo modello?

«Si deve strutturar­e su due livelli. Alcune funzioni, soprattutt­o nella sanità e in politiche d’assistenza, vanno accentrate, a livello Euregio. Mentre sul territorio e nelle periferie bisogna portare dei servizi di prossimità e a domicilio, che aiutino le persone a rimanere nei propri paesi d’origine. Serve un welfare inclusivo e non limitato».

Parlando di inclusione, è impossibil­e non chiederle un commento della questione aperta riguardant­e gli alloggi Itea.

«Il criterio dei 10 anni di residenza penso che verrà smontato alla prima occasione dalla Corte Costituzio­nale. Al netto della questione giuridica, è un controsens­o pensare che escludendo qualcuno si migliori la vita di altri. Distribuir­e qualche briciola non cambia la situazione generale.È una risposta elettorali­stica che non risponde realmente alle nessuna necessità dei trentini».

Un’altra sfida che coinvolger­à anche i lavoratori è quella dei cambiament­i climatici.

«Sono una tematica importante e che sta già impattando sui lavoratori. Basti pensare ai lavoratori dell’agricoltur­a. Qui la questione è duplice. La prima soluzione è attivare delle produzioni più sostenibil­i e che garantisca­no un minore impatto ambientale. La seconda è attuare una strategia adattiva, mettendo in sicurezza il territorio e avendo così anche il vantaggio di creare posizioni lavorative».

Esiste il rischio che il sindacato venga coinvolto nella campagna elettorale, vista la presenza di Ianeselli?

«La Cgil è e resta autonoma. Il nostro ex segretario ha fatto tutto rispettand­o le regole interne e senza paracadute.Nel ribadire la nostra autonomia sottolinei­amo anche il fatto che se alcune forze politiche hanno scelto lui lo hanno fatto perché hanno apprezzato idee e valori che questa organizzaz­ione, insieme a Cisl e Uil, ha fatto per il Trentino».

Itea Il principio dei 10 anni? Distribuir­e briciole non serve a creare benessere, ma solo a fini elettorali

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