Tra gocce d’acqua e arcobaleni, racconti di scienza
Nove racconti della Fondazione Kessler in un libro scaricabile gratuitamente Tra gocce d’acqua, arcobaleni e integrazione
Da dove arriva il vento? E cosa significa «avere ragione»? Perché l’acqua è un bene prezioso? E come funziona la fotosintesi clorofilliana? Le domande difficili fatte agli adulti, magari alla fine di una giornata di lavoro o in una classe mentre si sta spiegando tutt’altro, sono la specialità dei bambini e dei ragazzi, le cui curiosità in campo scientifico evolvono col passare degli anni: dalle domande naïf dei bimbi di quattro o cinque anni, a quelle circostanziate e quasi insormontabili degli adolescenti. È dunque uno strumento prezioso, per genitori e insegnanti e naturalmente per bambini e ragazzi, il libro Raccontascienza, una raccolta di racconti scritti da ricercatori, ricercatrici e personale di supporto alla ricerca della Fondazione «Bruno Kessler» di Trento, che hanno raccolto la sfida di rivolgersi ai più piccoli, immaginando di spiegare loro nozioni astratte e fenomeni naturali con un linguaggio comprensibile e a volte l’ambientazione delle fiabe. Nove racconti illustrati da Angelica Lessio, giovane stagista della fondazione, che si possono scaricare gratuitamente online al link http:// bit.ly/raccontascienza. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Provincia autonoma di Trento nell’ambito del bando «I comunicatori STAR della scienza». «L’idea era quella di comunicare le scienze con modalità diverse conferma Annalisa Armani, ricercatrice della fondazione e una dei due curatori del progetto insieme a Matteo Serra a un livello più avanzato, l’obiettivo era di cercare di spostare il focus dalla ricerca tout court alle abilità secondarie che potessero avere un ricercatore o un collega della fondazione, come la capacità di raccontare. Ci piaceva infatti creare anche un dialogo tra ricercatori e amministrativi, per potersi confrontare ed eventualmente appoggiare ai colleghi ricercatori per i concetti più strettamente scientifici». Sono nati così i nove racconti che seguono il filo della scienza, ma provano anche a esplorare il campo melmoso dei pregiudizi e del diverso da sé, del confronto con l’altro. C’è quindi la storia del nonno Pino che racconta al nipote e alla piccola Aida, la storia di Maometto e dell’incontro con l’angelo Gabriele. E quella della cuoca clorofilla: «Vi dimenticate che la cuoca Clorofilla - si legge nel racconto di Viviana Lupi - non è solo nelle piante verdi del bosco. È anche negli stagni, nei laghi, nei mari e negli oceani. È nelle alghe grandi e in quelle microscopiche. Anche lì prepara zuccheri e produce ossigeno che poi viene in parte liberato nell’acqua e nell’aria. Anzi, la maggior parte dell’ossigeno è prodotto dai vegetali acquatici e serve a tutti gli abitanti della Terra, compresi gli esseri umani». Il progetto è solo all’inizio, perché comunicare la scienza è un lavoro lungo, che va fatto in modo capillare. Il libro prenderà allora la strada delle scuole, dove i ricercatori della fondazione andranno ad arricchire i testi con le loro spiegazioni. E poi partiranno i laboratori in collaborazione con «Plank», una riviste di divulgazione scientifica per bambini. «Loro ci hanno segnalato i punti che potevano non essere chiari per i bambini - spiega ancora Armani - e poi faremo insieme con loro i laboratori scientifici per i più piccoli, a partire dai temi del libro». «I bambini sono il pubblico più difficile - spiega Serra - bisogna proporre loro le nozioni scientifiche in modo accattivante. Sicuramente le fiabe sono un modo “facile” per far passare le nozioni. Nel libro ci sono personaggi fiabeschi o gocce di pioggia che interagiscono e poi in mezzo si inserisce la spiegazione del fenomeno naturale. L’obiettivo era far arrivare la spiegazione del fenomeno, ma anche far filtrare messaggi più profondi, legati alle scienze umane, come l’integrazione. Coi bambini devi trovare la cornice narrativa giusta». E dopo la copia da scaricare è in arrivo anche l’audiolibro, declamato dagli attori Stefano Detassis e Maura Pettorruso di Spazio Off.