Concerti in montagna, il j’accuse del Parco
Linee guida, il richiamo di Masè (Adamello)
TRENTO La sua preoccupazione l’aveva espressa con forza già a ridosso dell’adozione delle linee guida della Provincia sugli eventi in montagna. E ora, di fronte a una serie di manifestazioni in quota promosse in vista della fine della stagione sciistica (come il concerto dei Bastard sons of Dioniso al Malghet aut di Folgarida l’8 marzo, ma anche la «performance» di Elettra Lamborghini sul ghiacciaio Presena a 2.700 metri in aprile), il presidente del Parco Adamello Brenta Joseph Masè allarga le braccia quasi sconsolato: quel dubbio, legato all’effettiva volontà dei territori di allinearsi a quanto stabilito dalle nuove regole, è diventato forse ancora più pressante. Così come il timore di veder disatteso un obiettivo ancora più prezioso: la tutela di zone delicate del nostro territorio. Dentro e fuori le aree protette.
«Debbo constatare con rammarico — osserva infatti Masè — che la mia preoccupazione che i territori non si attenessero ai principi enunciati nelle linea guida si sta rivelando fondata. Nonostante l’apprezzabile sforzo della Provincia di elaborare un documento per orientare nella giusta direzione i soggetti impegnati a vario titolo nell’organizzazione di eventi, pare che ciascuno stia facendo ciò che gli pare».
Eppure, prosegue il presidente del parco, la direzione segnata non lasciava adito a fraintendimenti: «Le linea guida tracciano in modo molto chiaro la strada da percorrere. Gli eventi devono essere incentrati sulla valorizzazione delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche. Si deve favorire un approccio meditativo e rispettoso dell’ambiente, evitando di replicare in quota situazioni tipicamente urbane». Ma questi «paletti» non hanno messo al riparo nemmeno le Dolomiti di Brenta patrimonio dell’umanità: «Anziché essere promosse e apprezzate per la loro straordinaria bellezza e per la storia millenaria che queste meravigliose rocce ci raccontano, sono sempre più frequentemente sfruttate per eventi che le sviliscono. Vengono sparati decibel a tutto volume in quota e portati motori rombanti sulle cime». La domanda di Masè, a questo punto, è quasi un atto d’accusa: «Ma come si fa a essere così miopi?».
«Il problema — riflette il sindaco di Giustino — è evidentemente di tipo culturale. Ancora una volta l’uomo, che per millenni ha saccheggiato la natura, si rivela incapace di rinunciare al ruolo di dominatore e al proprio egoismo a favore dell’ambiente che ci circonda e di cui siamo solo una minuscola parte». In questo quadro, Masè lancia un messaggio preciso: «Ciò che mi preoccupa maggiormente, e il discrimine non può essere quello del confine dell’area protetta, è che queste iniziative sono promosse proprio da coloro che dovrebbero avere una visione di territorio. Da coloro che dovrebbero da un lato promuovere il nostro territorio e favorire lo sviluppo economico delle comunità locali e dall’altro preservare il nostro patrimonio naturale affinché anche le future generazioni ne possano trarre beneficio. Invece si perseguono politiche meramente speculative e consumistiche. Come è possibile che in questo momento storico, in cui tutti gli indicatori riferiscono di una sempre maggiore propensione nei confronti di località sostenibili e di turisti sempre più alla ricerca di offerte autentiche, coloro che organizzano eventi vadano nell’opposta direzione?». Anche perché, sottolinea Masè, i turisti davvero «responsabili» eviteranno di tornare «in quelle terre che, scimmiottando località balneari di massa, si rivelano irrispettose per l’ambiente oltre che prive di autenticità».
Il presidente del parco Adamello Brenta quindi si rivolge alla politica, ma anche a chi in questo periodo continua a organizzare eventi in quota: «Dato che il Trentino vanta una lunga storia di attenzione e di sensibilità verso l’ambiente e ha saputo nel tempo preservare il suo patrimonio naturale ma allo stesso tempo favorire lo sviluppo economico della comunità, confido che ci possa essere, anche con il coinvolgimento diretto della Provincia, attraverso la Carta etica della montagna e il Tavolo di confronto, un repentino cambio di passo».
L’ultimo esempio
Ad aprile Elettra Lamborghini si esibirà sul ghiacciaio Presena, a 2.700 metri
Il nodo Il problema è culturale: l’uomo vuole dominare la natura
Unesco Sulle Dolomiti di Brenta ci sono iniziative svilenti