Lingua madre «Una giornata di confronto tra culture»
Era il 1952 quando un gruppo di studenti dell’Università di Dacca venne ucciso da poliziotti pakistani per aver rivendicato il bengalese ufficiale. In ricordo di quel giorno, ogni 21 febbraio si celebra la Giornata internazionale della lingua madre, istituita nel 1999 dall’Unesco per promuovere il multiculturalismo. In occasione della ricorrenza, anche nella provincia di Bolzano si sono tenute diverse iniziative: dai film alla musica, fino ad un Bazar delle lingue presso palazzo Widmann a Bolzano, in cui persone di diversi paesi hanno potuto esporre la loro lingua e la loro cultura. Come ha spiegato Dagmar Emeri, impiegata al servizio di coordinamento per l’integrazione, «si tratta di una giornata che vuole mettere al centro dell’attenzione la molteplicità linguistica e culturale presente in Alto Adige». Anche l’assessore all’Istruzione e Cultura tedesca, Philipp Achammer, ha sottolineato l’importanza di questa giornata, non solo volta ad educare all’importanza della propria madre lingua, ma anche a creare occasioni di dialogo e di incontro. Nonostante tutto, secondo Yang Honglin, cinese d’origine e membro della consulta provinciale per l’integrazione, c’è ancora molto da fare: «È importante che anche i nostri figli e nipoti possano continuare a imparare la loro lingua d’origine, perché fa parte della nostra identità».