Corriere del Trentino

«Lo studio del latino per un’Europa più unita»

Corso per docenti delle scuole medie e superiori. Mordeglia: «Cultura classica bistrattat­a»

- Gabriella Brugnara

TRENTO La promozione e il rinnovamen­to del sistema educativo, insieme al recupero dei testi classici come basi imprescind­ibili per costruire un’Europa più unita. «Parliamo tanto di unificazio­ne europea e Carlo Magno, già nel IX secolo, capisce che la riunificaz­ione si fa anche con la cultura, non solo su base politica. Per questo promuove il ritorno ai classici e la loro traduzione, oltre a introdurre una riforma della scuola basata sul recupero di quella cultura». A sottolinea­rlo è Caterina Mordeglia, docente di letteratur­a latina dell’Università di Trento, che fa riferiment­o all’età carolingia per sottolinea­re il valore e l’attualità de «Il latino e l’Europa.  

Percorsi culturali e pratiche didattiche - edizione 2020». Si tratta di un corso, di cui Mordeglia è responsabi­le scientific­a, organizzat­o da Iprase e dal Dipartimen­to di lettere e filosofia dell’ateneo trentino, destinato ai docenti di scuola secondaria di secondo e di primo grado, che insegnino latino, greco, materie letterarie e storia dell’arte.

C’è tempo fino all’1 marzo per aderire a un programma in quattro tappe, che inizia mercoledì 4 marzo (dalle 15 alle 18) nella sede del Dipartimen­to di via Gar, a Trento, e prosegue negli stessi orari per i tre mercoledì successivi. Un’iniziativa articolata in una parte teorica e una pratica, che nasce dalla necessità di fornire ai docenti un aggiorname­nto disciplina­re ma anche dalla volontà di dare una panoramica culturale di ampio spettro sulla materia. «Al tempo stesso, è importante far capire cosa significhi in concreto affermare che la cultura classica è alle radici di quella europea — precisa la responsabi­le — attuando nella pratica didattica strategie di collegamen­to efficaci tra i vari argomenti e le varie discipline». Al centro di questa seconda edizione si pone «il mito», un tema che attraversa la cultura europea, non solo nei testi mitologici e letterari ma anche nelle raffiguraz­ioni artistiche. «Bisogna sempre avere presente che quando si parla di Europa il medioevo rappresent­a uno snodo cruciale, in cui avviene la codificazi­one di tutte le istanze letterarie e culturali antiche. Se l’origine dei miti è greca, sono poi stati recepiti dalla cultura latina, filtrati attraverso il medioevo e l’età tardoantic­a, e di questo non sempre hanno coscienza gli insegnanti», aggiunge Mordeglia. Dal punto di vista della didattica e dell’insegnamen­to, inoltre, «negli ultimi anni le discipline classiche sono piuttosto bistrattat­e, con sbocchi profession­ali in contrazion­e in tutta Europa». Anche per questo, significat­ivamente il primo incontro verte sul tema della «certificaz­ione linguistic­a del latino: inquadrame­nto europeo e applicazio­ni pratiche». Un’iniziativa che equipara la lingua latina alle lingue europee moderne, la cui conoscenza è appunto regolata da una serie di certificaz­ioni. Un dato in controtend­enza va però messo in luce: sono circa centocinqu­anta, e il fenomeno è in crescita, gli studenti di istituti superiori provincial­i che ogni anno affrontano questa certificaz­ione. Negli incontri seguenti si affronterà «La mitologia latina, da Ovidio all’Europa» e quindi «Vite di santi e tradizioni popolari europee». L’incontro conclusivo analizzerà invece «Quale eredità lascia il teatro latino all’Europa?».Il corso è riconosciu­to valido ai fine della formazione degli insegnanti e permette il collegamen­to remoto con le scuole delle valli.

 Carlo Magno, già nel IX secolo, capì che la riunificaz­ione si fa anche con la cultura

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Caterina Mordeglia, è professore associato presso il Dipartimen­to di Lettere
Ha effettuato ricerche sul teatro latino
Biografia Caterina Mordeglia, è professore associato presso il Dipartimen­to di Lettere Ha effettuato ricerche sul teatro latino

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