Un decalogo antipanico
La santa cresima prevista per sabato 29 febbraio nel duomo Santa Maria è stata rimandata a data da destinarsi. La decisione è stata presa di concerto dai parroci e dai genitori dei quarantotto ragazze e ragazzi che avrebbero dovuto ricevere il sacramento durante il prossimo weekend. Alcuni parenti dei giovani, però, sono residenti in Lombardia e Veneto e non avrebbero potuto presenziare alla cerimonia. Di conseguenza si è deciso per il rinvio della funzione a data da destinarsi, che verrà stabilita solo una volta che la situazione legata all’emergenza coronavirus sarà diventata più chiara a tutti gli attori in gioco. Annullata anche la cerimonia di riconciliazione di venerdì, sempre nella chiesa di Santa Maria Maggiore. «Proseguiamo normalmente con il resto delle funzioni, adeguandoci a ciò che ci viene detto dalle autorità», ha spiegato don Andrea della parrocchia.
Intanto, l’Ordine degli psicologi di Trento, in accordo con il consiglio nazionale dell’ordine, ha scelto di pubblicare un decalogo di autoprotezione emotiva contro il coronavirus. «I recenti provvedimenti dell’autorità politica e sanitaria in risposta alla possibile epidemia di coronavirus — si legge in un comunicato — sono molto severi e applicati su larga scala (chiusura scuole, annullamento eventi sociali, ecc). Tutto ciò ha avuto un impatto estremamente forte sulla vita dei cittadini e sta sollevando un’ansia diffusa che in alcune situazioni si sta trasformando in vero e proprio panico». Per questo motivo gli psicologi trentini hanno scelta di diffondere dieci semplici indicazioni, da assimilare e fare proprie per evitare che la paura si trasformi in un vero e proprio panico.
La prima regola del decalogo è riconoscere che «è normale essere agitati», perché «quando le persone si sentono minacciate sviluppano un’ansia funzionale a salvarci la vita». L’ansia, poi, «aumenta se valutiamo che la minaccia sia troppo grande per noi», perché quando siamo di fronte a pericoli, specie di cui non abbiamo controllo, «ci sentiamo impotenti e vulnerabili, e diventiamo più facilmente suggestionabili e manipolabili». Importanti sono anche i comportamenti personali: bisogna essere «attenti e prudenti, ma senza perdere la testa», cercare di informarsi correttamente sulla natura e diffusione del virus perché «la conoscenza ci libera dalla paura», evitando di «diffondere e inoltrare ai nostri contatti le numerose fake news che purtroppo si stanno diffondendo». Fondamentale, poi, agire responsabilmente, evitando di «assumere comportamenti a rischio, anche solo per esorcizzare la paura. Perché non si tratta di un gioco di simulazione, ma della vita reale». A chi è genitore viene raccomandato di aiutare i figli a capire quello che sta accadendo. Si invita inoltre ad aiutare chi si è fatto sopraffare dalla paura e a contribuire tutti alla sicurezza collettiva, aiutando a diffondere tranquillità nelle persone vicine a noi. Infine, gli psicologi chiedono a tutti di fidarsi delle istituzioni. «Proprio in questo delicato momento è importante fidarsi di chi ha il compito di proteggerci e guidarci», si legge nel comunicato, che conclude con l’invito a «limitare le polemiche e le iniziative personali non in linea con le indicazioni ufficiali».