Viaggio a Terlano, strade deserte e timori Il sindaco:«Dobbiamo fidarci degli esperti»
In negozio si lavora con guanti e disinfettante
BOLZANO Terlano città fantasma, in preda a paura ed incertezze.
Con la notizia, arrivata nella serata di lunedì, del giovane di Terlano, primo caso «altamente probabile» di coronavirus, la città pare essersi fermata. Recentemente l’informatico trentunenne, dipendente della Acs, è stato in contatto con una persona di Castiglione d’Adda (uno dei comuni che rientrano nella zona rossa del lodigiano) ed è risultato positivo ai test di Covid-19. L’altoatesino attualmente è ricoverato al San Maurizio di Bolzano.
A Terlano, il panico da contagio svuota le strade e moltiplica le incertezze. Da un clima di festa del recente giovedì grasso, vivace e rigoglioso, che ha portato tanta gente nel paese grazie alla solita sfilata tradizionale, si è passati a un martedì grasso molto stentato, esanime. Infatti, non circolano mascherine di carnevale, ma nemmeno quelle sanitarie,
L’emergenza
In farmacia esaurite le scorte di mascherine. C’è chi teme la quarantena
anche se sono state comprate nella farmacia locale, dove ieri mattina si respirava già un’aria diversa: «Le scorte di farmaci per la prevenzione fra cui mascherine e disinfettanti sono totalmente esaurite — avverte il titolare Karl Weinreich —. C’è stato un grande afflusso stamattina». Astrid, la sorella del titolare non è spaventata: «Ho mio fratello che mi dice come prevenirla, è solo un’influenza».
Terlano è deserta. Circolano solo le macchine e le uniche persone che camminano sono quelle che prendono la corriera o quelle che fanno compere all’Eurospin. Fra questi, Wilson, un giovane ragazzo che aspetta il bus per Bolzano sembra allarmato: «Ho comprato la mascherina perché lavoro in un ristorante — afferma il giovane —. Ho paura che l’intero paese vada in quarantena». E invece all’Eurospin locale l’affluenza pare maggiore dei giorni scorsi: «La gente comincia a comprare qualcosa in più e aumenta — sostiene Helga, commessa —. Rimango tranquilla perché lavoro con i guanti e con il disinfettante vicino». La gente del paese preferisce però chiudersi nel bar della stazione a sorseggiare calici di vino e boccali di birra: «Non ci spaventa il virus — analizza Luis l’anziano contadino —. Spero che l’emergenza finisca presto». Insomma, fra la popolazione, la speranza è grande: «Ho paura, non c’è serenità — dichiara il signor Raimondo Sulzer —. Confido nell’operato del sindaco».
Il sindaco di Terlano Klaus Runer, invece, pare impensierito: «È una situazione strana, non siamo abituati a emergenze di questo tipo, ma dobbiamo affidarci a ciò che dicono gli esperti — commenta il sindaco —. Ammetto di essere preoccupato come la maggior parte della nostra cittadinanza, ma non abbiamo panico, anche se tanta gente ci domanda se finiremo in quarantena». E il messaggio del primo cittadino è chiaro: «Non abbiate paura, siate calmi e sereni, perché bisogna fidarci delle istituzioni e degli esperti». E dal castel Neuhaus di Terlano, dal quale si gode di una bellissima vista della vallata, si nota invece una città che è in parte preoccupata, ma che ha intensa fiducia verso l’operato delle istituzioni.
Un’immagine che contrasta con quella storia di Milano della peste del Manzoni ne «I Promessi Sposi». Allora la popolazione non aveva fiducia alle autorità. In pratica la situazione sembra essere sotto controllo, anche se si sta monitorando l’evoluzione del contagio e i nuovi casi che si sono verificati in Italia.
L’anziano Non ci spaventa il virus, ma speriamo che l’emergenza finisca al più presto
Commessa I clienti sono aumenti e iniziano a comprare qualcosa in più rispetto al solito