Corriere del Trentino

Il M5s espelle Degasperi Lui contrattac­ca

- Ma. Gio.

Alla fine la decisione è arrivata. Inevitabil­e. Ma comunque non indolore. Filippo Degasperi, da lunedì pomeriggio, non è più formalment­e un esponente del Movimento 5 Stelle. L’espulsione è stata comunicata al candidato sindaco di Onda civica via mail. «È la quarta volta» ironizza lo stesso Degasperi. La cui posizione era già di fatto lontana dal movimento. Le frizioni si sono intensific­ate, fino a portare negli ultimi mesi a una rottura ormai evidente: dalla candidatur­a a sindaco dello stesso Degasperi con Onda Civica fino alle parole del sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro («Mi pare che si sia automatica­mente tolto da movimento, al di là delle formalità. Gli auguro buona fortuna, noi andiamo avanti con i nostri principi e la nostra coerenza»).

Lunedì dunque si è celebrato l’ultimo atto. Con l’espulsione vera e propria del capogruppo provincial­e. Il quale, dal canto suo, ha accolto la notizia non senza qualche ulteriore stilettata al suo ormai ex partito. «Le motivazion­i alla base della decisione — osserva Degasperi — sono incomprens­ibili visto che vengono citati interi articoli dello statuto senza indicare quali violazioni sarebbero state commesse». Ma c’è anche un altro appunto: «Avevo chiesto di incontrars­i di persona: dopo sei anni di permanenza all’interno del movimento mi sembrava il minimo. Ma non si fa cenno a questa possibilit­à. Rispetto per le persone zero».

E con Degasperi ad essere messi alla porta del Movimento Cinque Stelle sono stati anche i tre consiglier­i comunali cittadini (Andrea Maschio, Paolo Negroni e Marco Santini), tutti esponenti di Onda Civica. A commentare, sulla sua pagina Facebook, è stato l’ex capogruppo comunale Maschio. Che, come Degasperi, non è stato tenero nei confronti del movimento: «Con notevole sollievo e un pizzico di orgoglio — si legge sulla pagina di Maschio — comunico che oggi, tramite semplice mail non certificat­a, ho ricevuto un documento pdf non firmato digitalmen­te e senza le firme in calce, nel quale si comunica la mia espulsione dal movimento da cui mi ero dimesso in gennaio. Quando si dice l’efficienza e la forma legale di un provvedime­nto. Ne prendo atto e lo prendo ugualmente per documento legale anche perché questione che penso risolta parecchio tempo fa. Me ne sono andato io».

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