Corriere del Trentino

Tonina-Grisenti, il matrimonio non conosce crisi

Il vicepresid­ente: «Non mi dissocio per un incarico»

- Barana

«Da Progetto Trentino non me ne vado». Il vicepresid­ente della Provincia Mario Tonina spegne sul nascere le velleità della Lega, che di sottecchi sperava nell’addio di Tonina al suo partito. Un modo indolore per uscire dall’imbarazzo che si è creato nel centrodest­ra dopo la scelta del presidente di Progetto Trentino Silvano Grisenti — nella coalizione in Provincia, dove esprime appunto la vicepresid­enza con Tonina — di sostenere a Trento una propria candidata sindaco, Silvia Zanetti, e non Alessandro Baracetti.

Una decisione che ha messo la mosca al naso all’assessore provincial­e e segretario della Lega Mirko Bisesti, che ieri al

Corriere del Trentino, dando quasi l’avviso di sfratto a Progetto Trentino («Se Grisenti non condivide il progetto con noi a Trento significa che non lo condivide in generale, non sono accettabil­i questi giochetti a geometria variabile»), ha detto chiaro e tondo che «c’è una questione politica da affrontare, che riguarda ancor di più il rapporto di Tonina con Progetto Trentino» e che «ora il vicepresid­ente Tonina dovrebbe chiarire definitiva­mente la sua posizione».

Detto e fatto. Tonina ribadisce che è disponibil­e a dimettersi da vicepresid­ente, tuttavia sapendo in cuor suo che la questione non si pone perché dalla sua ha l’appoggio di Fugatti. Il partito invece non lo lascia: «In Progetto Trentino — dice Tonina — ci sono entrato un anno e mezzo fa e non sono uno che cambia partito spesso e a seconda delle opportunit­à. Inoltre finita questa legislatur­a riterrò conclusa la mia esperienza politica e non mi va quindi di dissociarm­i dal mio partito solo per tenermi una vicepresid­enza».

Eppoi secondo Tonina quella di Grisenti è soprattutt­o una scelta tattica e la Lega e gli alleati la stanno facendo più grossa di quella che è: «Grisenti non ha creato una lista di appoggio a Ianeselli e al centrosini­stra, in quel caso mi sarei dimesso un secondo dopo senza che nessuno me lo chiedesse. Grisenti ha creato una propria coalizione di centro, per attrarre voti moderati, approfitta­ndo di una legge elettorale che lo permette. Credo che se si arrivasse a un ballottagg­io Baracetti-Ianeselli, Grisenti non avrebbe dubbi nell’appoggiare il centrodest­ra, perché Progetto Trentino fa ancora parte di una coalizione nata nel 2018, che è confermata in Provincia, a Rovereto e in tutti gli altri Comuni del Trentino». Un modo per uscire dall’impasse ci sarebbe secondo Tonina: «Sarebbe auspicabil­e che Grisenti e la candidata Zanetti dicano pubblicame­nte che in caso di ballottagg­io tra Ianeselli e Baracetti, Progetto Trentino sosterrebb­e

Baracetti».

Ora il cerino ripassa alla Lega, le cui logiche interne in parte si scontrano. Da un lato c’è il segretario Bisesti, costretto a mostrare i muscoli poiché sulla querelle Grisenti ha da tenere a bada un partito in fermento e deve dare un segnale al resto della coalizione, con la quale ha una campagna elettorale da affrontare. Dall’altro c’è Fugatti, che da governator­e non vuole scossoni che intacchino gli attuali equilibri politici di piazza Dante.

Divergenze Fugatti non vuole scossoni nell’esecutivo, mentre la Lega chiede un segnale

L’annuncio A fine legislatur­a non mi ricandido. Pt dovrebbe chiarire che al secondo turno sosterrà Baracetti

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Piazza Dante Il segretario della Lega e assessore Bisesti e il governator­e Fugatti

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