«I giorni della paura Trento ha reagito»
Il sindaco: «Tante persone mi hanno fermato per strada Giusta la riapertura delle scuole: è basata sui dati reali e diffonde l’idea che la vita stia ritornando alla normalità»
Vuoto Ho trovato una città più silenziosa, meno vissuta, meno trafficata del solito. Ma mi pare che la situazione adesso sia migliorata
Dialoghi Ho raccolto la fatica di molte famiglie nella gestione dell’emergenza e i timori dei gestori dei locali e delle attività ricettive
Ci sono state giornate in cui, ammette, ha attraversato il centro storico camminando avvolto da un silenzio quasi surreale. «Durate questa settimana la città è stata più vuota, meno vissuta» cerca di fissare l’immagine il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. «Il Coronavirus — prosegue il primo cittadino del capoluogo — ha cambiato lo stile di vita della persone. Anche a Trento». Ma non ha scalfito uno dei tratti distintivi della comunità trentina: «Di fronte a un’emergenza, i trentini seguono le indicazioni che vengono fornite dalle istituzioni. Che si tratti di Vaia o del Coronavirus, la responsabilità è sempre la stessa».
Sindaco Andreatta, dunque la città ha reagito all’emergenza del Coronavirus con responsabilità?
«I trentini dimostrano sempre una sostanziale fiducia nelle istituzioni chiamate a decidere. E tendenzialmente sono disponibili a mettere in pratica ciò che viene indicato dalle stesse autorità. Non è una novità: vale per il disinnesco di una bomba, per Vaia e anche per il Coronavirus. C’è grande responsabilità e disponibilità a mettersi in gioco in prima persona. Questo in generale. Poi, evidentemente, ogni persona è diversa».
In che senso?
«La gestione di situazioni di questo tipo può variare. C’è chi cerca di vivere in modo più normale possibile, pur rispettando le regole. E c’è chi invece tende a chiudersi, riducendo i contatti con le altre persone. In questi giorni la differenza si è vista».
In che modo?
«Ci sono state alcune giornate in cui ho trovato una città meno vissuta, più silenziosa. Con meno traffico: l’ho percepito con forza quando ho dovuto raggiungere gli uffici di
Trento nord. Certo, la chiusura delle scuole ha inciso moltissimo. E anche la riduzione degli eventi ha contribuito a svuotare strade e piazze: se ci sono appuntamenti e iniziative la gente esce più volentieri. Ma in questi ultimi giorni la situazione mi sembra migliorata: mi sembra che la città stia tornando a ripopolarsi».
Domani riaprono anche le scuole.
«In questi giorni molte famiglie mi hanno chiesto informazioni sulla riapertura delle scuole. Ho percepito la difficoltà di molti genitori nel gestire questa settimana di chiusura: c’è chi ha dovuto prendere ferie, chi ha gestito in altri modi questa situazione inaspettata».
Eppure secondo qualcuno sarebbe stato opportuno prolungare la chiusura di un’altra settimana, visto che l’isolamento volontario è di quattordici giorni. È d’accordo?
«No. Con la riapertura si è andati nella direzione giusta. Capisco la preoccupazione ma dobbiamo partire dai dati di fatto: in Trentino non c’è alcun caso di contagio. E le misure adottate devono essere proporzionate alla situazione. Si deve dare l’idea della vita che riprende, pur con tutta la prudenza e le precauzioni».
Anche a Trento però qualche episodio di psicosi si è registrato: nei supermercati si sono visti parecchi scaffali vuoti.
«Un fenomeno che rientra in quella gestione individuale dell’emergenza a cui mi riferivo prima. Mi pare comunque una reazione complessivamente ingiustificata».
C’è poi una situazione economica difficile: gli effetti sono già evidenti anche in Trentino, dove a soffrire maggiormente sono i settori del turismo e del commercio. In piena stagione invernale le disdette sono state tantissime.
«È così. Ho raccolto le preoccupazioni di molte aziende per i loro lavoratori, i timori dei gestori dei locali e delle attività ricettive. Cosa fare? Ora credo si debba rimanere ancora focalizzati sul virus e sul contrasto alla sua diffusione: come sappiamo, si arriverà a un picco al quale seguirà un calo. Poi ci si concentrerà sull’aspetto economico: ne parleremo anche all’interno del Consiglio delle autonomie, ci saranno delle proposte da parte della Provincia. Devo dire che per i Comuni, in questi giorni, è stato molto utile il filo diretto aperto con la task force per avere chiarimenti sulle ordinanze».