Il ritorno di Molinari «Riva, città divisa»
L’ex sindaco e senatore guiderà il polo civico: «Ripartiamo da Resistenza e Maria patrona»
L'ex senatore Claudio Molinari ritorna: si candiderà alla guida del Polo civico a Riva. «Mosaner ha diviso la città».
RIVA DEL GARDA L’ex sindaco, l’ex consigliere provinciale, l’ex senatore Claudio Molinari sarà candidato «al servizio di sindaco di Riva del Garda», proposto da un gruppo di liste civiche a cui si è aggiunto anche il Patt. Claudio Molinari «il pacificatore» — così lo hanno indicati i tanti che ieri hanno partecipato alla presentazione della candidatura a Punta Lido — ha deciso di scendere in campo perché «preoccupato per la situazione di stallo» in cui si trova la città e per «il livello bassissimo raggiunto nei rapporti tra i cittadini e l’amministrazione comunale uscente»: «L’errore della giunta di Adalberto Mosaner — verso cui si confronterà il 3 maggio — è stato quello di creare divisione».
Per questo il punto centrale della sua proposta politica sarà all’insegna di una rinnovata unità politica e sociale: «Preso atto della situazione di stallo nell’azione dell’amministrazione uscente, caratterizzata da un clima divisivo e da personalismi — osserva il candidato sindaco — occorre investire su un pensiero positivo, superando questa situazione di emergenza recuperando concretamente il rapporto con la città, ricucendo i rapporti sociali, partendo da un linguaggio rispettoso e sereno, perché l’inutile contrasto sta danneggiando tutti».
Con lui, dietro a uno striscione senza simboli su cui c’è scritto soltanto «Ripartiamo», i rappresentanti delle liste che lo sosterranno: Patt, Nuova Riva, Insieme per Riva, Civica La Riva, Cambia Passo. Tanti esponenti provenienti dal centrosinistra cittadino, moltissimi dal Pd, quasi tutta l’Upt: gli ex segretari dem Giovanni Santoni e Salvador Valandro, e sempre di provenienza dem l’assessora uscente Lucia Gatti; Marco Tanas, ex segretario provinciale dell’Upt, Isabella Iandarino consigliera comunale Upt, Mauro Malfer attuale presidente Comunità di Valle in quota Upt e l’ex sindaco Paolo Matteotti. La discesa in campo di Molinari, a capo di un nucleo di forze civiche allargato agli autonomisti, ha infatti «pescato» nello stesso bacino del sindaco uscente Adalberto Mosaner.
Per Molinari «si deve ripartire», anche con un nuovo assetto della coalizione, «oltre i recinti ideologici» e oltre «le divisioni»: «Serve una nuova pedagogia civile che con ottimismo punti ai giovani, coloro che vorrei scoprissero l’impegno politico e pubblico. Per questo serve metodo, pazienza e serenità, nella speranza che si possa formare una nuova classe dirigente». Il verbo che caratterizza la campagna
Serve una nuova pedagogia civile che con ottimismo punti ai giovani
elettorale del candidato sindaco — «da qui al 18 maggio», perché Molinari punta al ballottaggio — è proprio «ripartire»: «Ripartire con l’intenzione di condividere, con la consapevolezza che una città a misura del cittadino è anche accogliente per l’ospite. Ripartire senza rivalse, senza divisioni, lavorando per una società che ai giovani possa insegnare valori autentici».
L’appello al voto è rivolto «a tutti quelli che non si ritrovano nelle politiche dell’amministrazione uscente e che abbiano voglia di occuparsi in prima persona della cosa pubblica». E le sfide, oltre alle politiche sociali, sono anche quelle del piano regolatore: «Che punti alla valorizzazione del nostro ambiente e del nostro paesaggio».
Claudio Molinari, orgogliosamente di matrice democristiana, di centrosinistra, spiega che Riva del Garda deve ritrovare la propria identità: «Ed è necessario ripartire dalle nostre radici. Dal valore di due appuntamenti che celebriamo ogni anno, quello dell’omaggio ai nostri martiri della Resistenza il 28 giugno e quello del 15 agosto, quando affidiamo a Maria Assunta patrona della città le sorti di Riva del Garda».