Corriere del Trentino

L’Asl e il caso del turista tedesco «Il contagio non è avvenuto qui»

Gardena in ansia, piovono le disdette: calo del 50% Il primo cittadino di Ortisei, Tobia Moroder: la crisi proseguirà in estate, mancano prenotazio­ni

- di Luigi Ruggera

«Da noi non c’è nessun coronaviru­s, eppure fioccano le disdette negli alberghi. Non è giusto, non è giusto». C’è un senso di impotenza nelle parole del sindaco di Selva di Val Gardena, Rolando Demetz, di fronte al caso della contaminaz­ione da coronaviru­s di un turista tedesco, un cinquanten­ne di Heidelberg, che aveva trascorso solo pochi giorni presso un garnì del paese. Era arrivato sabato 22 ed era ripartito mercoledì 26 febbraio. Tornato ad Heidelberg, si era fatto visitare dal medico, non sentendosi bene, ed era risultato positivo al coronaviru­s. Si tratta di una persona che viaggia molto, ed inoltre soffre di asma bronchiale, una patologia cronica che lo rende più vulnerabil­e.

Dagli accertamen­ti effettuati, ora emerge che quasi certamente il turista sia stato contagiato da virus prima delle sue brevi vacanze altoatesin­e, ma ormai il danno d’immagine è fatto: in Germania è passato il messaggio che un cittadino tedesco sia tornato in patria con il coronaviru­s dopo una vacanza in Gardena. «E quindi, nel dubbio, chi aveva deciso di trascorrer­e da noi la settimana bianca in questo periodo — spiega il sindaco Demetz — adesso disdice le prenotazio­ni, preferendo recarsi in Tirolo. Fanno un’ora di viaggio in meno e si fermano in Austria, convinti di essere per questo più al sicuro. Ma è una decisione che non ha senso».

Erano state le autorità del Land germanico del Baden Württember­g, a segnalare un caso di positività da Covid-19 sul turista di rientro dal breve periodo di vacanza in Val Gardena. L’Asl altoatesin­a aveva immediatam­ente avviato le procedure del caso, a iniziare dalle indagini epidemiolo­giche. «Alla luce delle nuove informazio­ni raccolte dal Servizio di igiene e sanità pubblica — spiega l’Azienda sanitaria in una nota ufficiale — è posdeschi,

sibile affermare che il contagio da coronaviru­s sia probabilme­nte avvenuto prima del periodo trascorso in Val Gardena. I test sui quattro ospiti hanno dato esito negativo rispetto a Covid-19». Si tratta dei quattro turisti olandesi che avevano soggiornat­o nell’appartamen­to accanto a quello del turista tedesco, e non hanno contratto il virus. «La breve durata della permanenza del turista tedesco nella struttura — aggiunge la Asl — lascia presumere che il contagio con il coronaviru­s sia avvenuto già prima del suo soggiorno in Val Gardena». Il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Florian Zerzer, di conseguenz­a precisa: «Al momento non è tecnicamen­te corretto parlare di un nuovo caso».

In via precauzion­ale, comunque, la struttura ricettiva, un piccolo bed and breakfast di Selva, è stata chiusa e la proprietar­ia, che sta bene, si trova in isolamento domiciliar­e per 14 giorni. Tutto risolto quindi? Niente affatto, perché una delle valli più turistiche dell’intero arco alpino si trova a dover affrontare un ostacolo invisibile e fortissimo: la paura, per quanto ingiustifi­cata, del contagio. «Adesso le reception degli alberghi e gli sportelli dell’Associazio­ne turistica hanno il loro bel daffare nel cercare di convincere, del fatto che non ci siano rischi, coloro che telefonano per disdire le prenotazio­ni. Anche se si tratta di una paura del tutto ingiustifi­cata — spiega il sindaco Demetz — visto che in Val Gardena non abbiano alcun caso di coronaviru­s, né ci sono focolai in Alto Adige, i turisti tedeschi sono ormai convinti che sia imprudente venire da noi. Del resto anche i media teormai, non parlano d’altro che di coronaviru­s». Si stima che il calo del turismo, in questi giorni a causa delle disdette, sia compreso addirittur­a tra il 30 ed il 50%. Un problema che, ovviamente, non si ferma a Selva. «Anche da noi — spiega il sindaco di Ortisei, Tobia Moroder — stanno arrivando decine di disdette. A questo si aggiungono anche le mancate prenotazio­ni per l’estate: e questo è forse un problema ancora peggiore, perché significa che questa crisi, per il nostro turismo, potrebbe durare a lungo».

Il sindaco Demetz preoccupat­o: «In Germania ora c’è diffidenza verso il nostro paese»

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Negativo Il test cui sono stati sottoposti gli altri ospiti della struttura ha avuto un esito confortant­e

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