Il M5s con Martini «Vogliono eliminarci ma noi ci siamo»
TRENTO «Il Movimento 5 stelle trentino è vivo più che mai». È questo il primo messaggio che tiene a lanciare Carmen Martini, la candidata sindaca pentastellata alle elezioni comunali di Trento. Nonostante i Cinque stelle siano praticamente spariti da Palazzo Thun con la diaspora di tutti i suoi rappresentanti confluiti in Onda civica. «Dalle difficoltà arriva sempre la rinascita — commenta Martini — le energie positive vanno avanti, quelle negative sono uscite».«I tentativi di eliminarci sono sempre in atto, a livello comunale, provinciale e nazionale — aggiunge — ma noi non moriremo mai perché faremo sempre la differenza con i nostri valori. Noi siamo diversi dai soliti partiti». È anche per questo che Martini ha deciso di presentarsi ufficialmente in via Verdi: «Ho preferito stare fra le persone invece che chiudermi in qualche ufficio».
Cinquantanove anni a luglio, un’esperienza lavorativa di quasi 40 anni all’interno della pubblica amministrazione (è impiegata amministrativa contabile al Servizio Europa della Provincia), madre di tre figli e di due nipoti — a breve tre — Martini si è avvicinata ai Cinque stelle nell’estate di tre anni fa e a gennaio ha messo a disposizione la sua candidatura. La lista a suo sostegno supererà le trenta persone, il programma è stato tratteggiato mentre «ai gazebo viene sottoposto un questionario ai cittadini per ascoltare le loro esigenze» sottolinea il consigliere provinciale Alex Marini, che siede ancora in consiglio accanto a un Filippo Degasperi espulso e candidato sindaco di Onda civica.
«La Trento che vogliamo deve essere una città più vivibile, più equa e più sana di quanto non sia oggi» incalza Martini. Tradotto: «Implementare la mobilità sostenibile e un trasporto pubblico pulito, capillare e accessibile». Ma anche «potenziare l’offerta culturale e musicale, garantire la sicurezza collegando in maniera positiva la cittadinanza attiva con le forze dell’ordine, prevedere spazi per
La candidata
«Va potenziata l’offerta culturale, la sicurezza si coniuga alla cittadinanza attiva»