«L’ho visto uscire dall’Eni ha sbandato, poi lo schianto»
«L’ho visto uscire dal distributore, ha sbandato, poi c’è stato lo schianto. Ero qui ho visto tutto». Parla in modo concitato all’esterno del bar uno dei testimoni del terribile incidente che ieri è costato la vita a un trentanovenne bresciano. Tanti passanti, curiosi e residenti si sono assiepati davanti all’autobus danneggiato e alla Volvo distrutta di Michele Braidic. Sono tutti sconvolti. Alcuni automobilisti stavano percorrendo la strada verso il centro di Trento quando è avvenuto l’impatto, proprio davanti ai loro occhi. È accaduto tutto in fretta, ma hanno visto l’auto uscire dal distributore, in accelerazione, pare, forse nel tentativo di evitare l’autobus. «È uscito in fretta», raccontano.
A poca distanza, dietro al furgone della polizia locale, c’è un capannello di persone. Si abbracciano, qualcuno piange disperato. Sono gli amici e i parenti di Michele Braidic, sono subito accorsi per capire cosa è successo. Il dolore è palpabile, ma nessuno vuole parlare. «Non so nulla», risponde sbrigativo un ragazzo e torna verso il gruppo. Intanto il fratello di Michele si allontana sulla sua Golf, ancora sconvolto. Lui precedeva Michele e ha assistito impotente all’incidente. «Purtroppo una persona è morta, stiamo cercando di ricostruire — spiega la presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia — il nostro autista è sotto choc, ha riportato delle botte e sono rimasti feriti anche alcuni passeggeri, ma non in modo grave».