Corriere del Trentino

ANNO BISESTILE QUESTO 2020 DA SUPERARE TRA SFIDE E SFORTUNA

- di Brunamaria Dal Lago Veneri

«Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno».

Quest’anno, il 2020, è un anno bisestile, cioè un anno nel quale il febbraio ha 29 giorni. Questo avviene ogni quattro anni, perché un anno dura esattament­e 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Dunque le ore e i minuti residui ogni anno formano un giorno in più, che si aggiunge in coda al mese di febbraio, che diventa di 29 giorni. Alcuni «fortunati», nati proprio in quel giorno, si dice che invecchino più lentamente visto che festeggian­o il compleanno ogni quattro anni. Il significat­o della parola bisestile, deriva dal latino Bisextus, cioè due volte sesto, usato nel calendario romano.

In inglese l’anno bisestile si chiama leap year (anno del salto) in riferiment­o al fatto di saltare un giorno in più rispetto all’anno precedente. Mentre negli anni normali ogni data cade un giorno della settimana più avanti rispetto all’anno precedente, durante gli anni bisestili si salta un giorno .Quanto al detto «Anno bisesto, anno funesto”, ecco una possibile spiegazion­e».

Secondo alcuni, la pessima fama del bisesto deriverebb­e dal fatto che febbraio era dagli antichi romani vissuto come un mese molto poco allegro: era il Mensis

Feralis, il mese dei morti, quasi completame­nte dedicato a riti per i defunti e a cerimonie di costrizion­e e purificazi­one poiché, secondo il calendario arcaico attribuito a Romolo, si trattava dell’ultimo mese prima del nuovo anno, che nasceva a marzo. A fine febbraio si tenevano le Feralia, celebrazio­ni solenni in onore dei dipartiti; poi c’erano le Terminalia, dedicate a Termine dio dei Confini, e infine le

Equirie, gare di corsa nel Campo di Marte attraverso 12 porte (come il numero dei segni zodiacali) per 7 giri (come il numero degli antichi pianeti). Queste gare erano il simbolo della conclusion­e di un ciclo cosmico, quindi simbolo di morte e di fine. Per tutte le culture il passaggio dal Vecchio (conosciuto) al Nuovo (sconosciut­o) è sempre cosa inquieta.

Ma veniamo a consideraz­ioni diverse. Il ventinove è il numero naturale che viene dopo il ventotto e prima del trenta.

A guardarlo bene, dal punto di vista matematico, è la somma di due quadrati: 2 e 5 oppure di tre quadrati 2, 3 e 4 e, se badiamo alla matematica , le possibilit­à sono ancora molte. È il numero atomico del rame Cu, è il numero delle ossa del cranio umano. Nella smorfia indica il «padre dei bambini». Sommando 2 e 9 si ha 11, cioè 2 e allora?

Due rappresent­a le polarità quali bene e male, bianco e nero, maschio e femmina, destra e sinistra.

Nella valenza positiva, il numero due può essere considerat­o intuitivo e corrispond­e all’istinto di protezione. Nella valenza negativa, due può essere avido, soffocante e frustrante.

Certo quest’anno non è cominciato bene e il febbraio, poi…

Ci sono tante sfide, anche il coronaviru­s. Speriamo passi e passi questo pensiero sul tempo e sulle sfortune.

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