Ci scrivono
Coronavirus/ 1
Pensiero, dove sei?
Grande assente, vero convitato di pietra in questo brutto momento di clamore mediatico intorno alla nuova peste2020 sembra essere proprio sua maestà il pensiero: ecco l’importante conclusione di Simone Casalini su queste stesse pagine sotto il titolo «Malattia e pensiero».
Quando,appena qualche settimana fa, in memoria di Emanuele Severino lamentavo una scarsa attenzione per la grave scomparsa, intendevo sottolineare proprio questa «assenza» culturale, un’indifferenza quasi antropologica, appunto il pensiero che non pensa, che non sa più pensare.
Se per malattia intendiamo angoscia e morte, e per pensiero alludiamo alla filosofia, allora siamo nel territorio della famosa definizione aristotelica: la filosofia nasce dal thauma, cioè dall’angosciato stupore di fronte alla vita e alla morte. Ci possiamo così render conto, forse, che la tanto osannata «comunicazione»,la galassia mass-mediatica dentro la quale viviamo, questa invadente bolla di tutto e di niente in cui respiriamo, sta diventando l’opposto della conoscenza, la nemica delle idee, perché dissolve nel caos ogni contenuto pensante a favore della fabulazione più superficiale, di questa narrazione modaiola e standardizzata.
Chissà che questa angoscia da nuova peste non ci aiuti a rinsavire e ci permetta di avvertire l’esigenza di un pensiero, la nostalgia del pensare. Sì! Ci manca proprio la filosofia, quel magnifico e faticoso arrampicarsi sulle spalle dei giganti.
Giuseppe Malcangio, TRENTO
Coronavirus/ 2
Mi sento umiliato
Mi sento profondamente umiliato e deriso come italiano. Mi riferisco alle notizie riportate dai media internazionali circa il Coronavirus in Italia. Sono inaccettabili le restrizioni per i viaggiatori italiani in Paesi come Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti. Per non parlare di Giordania, Kuwait, Salvador, Arabia Saudita, Israele, Mauritius con un divieto esplicito per chi viene dall’Italia. Che dire poi della trovata di Atene che blocca il Grana Padano senza bollino Corona Free. Siamo alla follia.
Scusate ma il sistema sanitario italiano avrà molte disfunzioni ma non certo quelle di come sia stata affrontata la situazione determinatasi da questo virus venuto da molto lontano. La Francia voleva addirittura mettere in quarantena l’Italia, mentre ad esempio la stessa Francia e Germania hanno fatto poco. Servirebbe piuttosto una regia europea per evitare che focolai epidemici si trasformino in futura epidemia invece di puntare il dito verso il nostro
Paese. Addirittura la psicosi del virus così «popolare» ha provocato un crollo record a Wall Street con 14 miliardi di dollari andati in fumo. In campo sportivo il derby d’Italia Juve-Inter e altre quattro partite sono state rinviate, mentre i 144 migranti sbarcati al porto di Messina e i 244 arrivati a Rozzallo sono stati messi in quarantena forzata tra le proteste degli stessi migranti. Da aggiungere, se non bastasse, la quarantena dei parlamentari italiani al Parlamento Europeo. Mi auguro che questo clima di allarme generale rientri il prima possibile e restituisca dignità all’Italia. Ad esempio mentre l’Italia è all’attenzione mediatica con un rincorrersi di contagiati e vittime, passa in secondo piano l’emergenza in Africa dove trenta Paesi sono coinvolti nell’invasione più catastrofica degli ultimi decenni con quasi venti milioni di persone condannate alla fame,
Gianni Zambaldi, TRENTO