Rianimazione, a Rovereto posti esauriti
Due pazienti in terapia intensiva al Santa Chiara Bordon: «Ci sono altri otto posti dedicati al Covid-19» Rsa, Ferro rassicura gli operatori: tenete i nervi saldi
Posti esauriti in rianimazione a Rovereto. Sono dieci i pazienti contagiati da coronavirus ricoverati in terapia intensiva nell’ospedale Santa Maria del Carmine, altri due sono ricoverati al S. Chiara. La sanità trentina si riorganizza, ricavati altri 8 posti a Trento. E ora si lavora anche sui nosocomi di valle. Intanto salgono a 216 i contagi in Trentino.
TRENTO
I sanitari trentini sono in trincea da ormai 14 gorni. Giornate intense, senza sosta, senza riposi, turni di lavoro massacranti che vengono affrontati con grande sacrificio e responsabilità. I volti stanchi, segnati, raccontano le lunghe giornate dei camici bianchi che stanno affrontando una delle più grandi emergenze della storia recente. Ieri la curva dei contagi ha segnato una nuova impennata.
I numeri del contagio
Sono 261 i pazienti infettati dal coronavirus in Trentino, 82 in più rispetto al report di venerdì (erano 179). In realtà ieri, nel consueto punto quotidiano, l’assessora alla salute Stefania Segnana ha parlato di un aumento di 88 casi. La differenza va letta in quei 6 casi nella Rsa di Pergine, resi noti nella serata di venerdì, considerati positivi ma senza la prova del tampone. La buona notizia invece è che non ci sono stati altri decessi e il numero dei guariti è salito a 5. «Ma la situazione è grave e i numeri sono in forte crescita», ha detto il presidente Maurizio Fugatti ringraziando tutti coloro che, lavoratori privati e pubblici, stanno lavorando «per permettere al Trentino di andare avanti». Dei 261 contagiati ci sono 58 pazienti nei reparti infettivi, 10 in alta intensità e 12 in terapia intensiva, altri 174 sono a casa. La maggior parte dei casi resta concentrata a Trento (64), ma sale il numero dei contagi anche ad Arco (27) e Vermiglio (11). Ma gli occhi non sono puntati solo sui numeri, ma sui posti letto disponibili negli ospedali. I posti in rianimazione all’ospedale di Rovereto sono infatti esauriti. Sono 10 le persone ricoverate in terapia intensiva.
La sanità si riorganizza
L’Azienda sanitaria sta lavorando per riorganizzarsi e ricavare nuovi posti letto. Come annunciato in un’intervista al Corriere del Trentino, pubblicata ieri, il direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon punta a 130 posti in terapia intensiva. Come? riorganizzando gli ospedali periferici. «Siamo alla fase tre — ha spiegato Bordon — ossia la riconversione di alcune strutture ospedaliere da dedicare al Covid-19. I posti a Rovereto sono pieni, oggi ci sono due pazienti ricoverati in terapia intensiva all’ospedale S. Chiara e altri otto dedicati». Bordon ha voluto ringraziare il Dipartimento infrastrutture e gli operai che sono già a lavoro . «Dobbiamo — ha aggiunto — fare questa azione preventiva forte. Al Santa Chiara ne saranno ricavati altri 14 ovviamente riconvertendo altri posti letti, poi ci saranno due posti ad Arco, a Cles, Borgo e Cavalese, qualora dovessero servire».
Case di cura e riposo
Le case di cura e di riposo restano «sorvegliate speciali». In particolare l’Eremo di Arco dove si registrano 19 casi (11 i pazienti) e Villa Regina nella quale si registrano 8 casi (di cui 6 operatori. Il direttore del Dipartimento prevenzione Antonio Ferro ha ricordato che l’attenzione resta concentrata sulla Rsa di Pergine che registra 25 contagi (dato di venerdì sera). Ma la situazione è in evoluzione e Ferro non ha fornito nuovi dati precisi in quanto è stata decisa, in accordo con l’Istituto superiore di sanità, una nuova tipologia di raccolta dati che non seguirà più solo l’esito dei tamponi. «Ora — ha spiegato — saranno inseriti anche soggetti quarantenati con sintomi compatibili». Ferro ha poi invitato gli operatori coinvolti a «tenere i nervi salvi, perché le disposizioni sono le stesse date ai nostri sanitari e sono idonee a salvaguardare operatori sanitari e ospiti».