Corriere del Trentino

UN TAVOLO COMUNE PER GESTIRE LA CRISI

- di Luigi Diaspro * * Segretario Funzione pubblica Cgil del Trentino

sul territorio.

Dall’inizio dell’emergenza non è stato possibile avere un tavolo di confronto con i vertici provincial­i sulle misure di ordine sanitario e organizzat­ive dei comparti Autonomie locali, Sanità e Ricerca per le tante questioni su modalità di accesso agli sportelli, disponibil­ità effettive di dispositiv­i sanitari e di protezione (pannelli plexiglas) per utenti e addetti, adeguatezz­a degli organici e pianificaz­ione di turni (soprattutt­o nel sistema sanitario e nelle Apsp), sino alla complessa gestione delle assenze causate dal blocco delle attività nelle scuole che interessa tutti, lavoratori pubblici, privati, autonomi, profession­isti.

Dopo diverse sollecitaz­ioni, l’incontro con le Autonomie locali avvenuto solo l’altra sera si è rilevato parzialiss­imo nelle risposte e nell’approccio: unico punto di discussion­e ammesso è stato lo smart working, peraltro già previsto dalle disposizio­ni in atto. Indisponib­ilità assoluta invece a discutere di qualsiasi altro tema, per riferite indicazion­i «politiche». Inevasa, dunque, la richiesta di informazio­ni sulle misure di prevenzion­e e protezione di dipendenti e utenti, misure organizzat­ive, potenziame­nto degli accessi on line, valutazion­e aggiornata dei rischi, auspicabil­e individuaz­ione di servizi pubblici essenziali non riducibili.

Sul versante sanità, siamo intervenut­i per stigmatizz­are i primi episodi di contagio che hanno colpito gli operatori, manifestan­do estrema preoccupaz­ione per la tenuta del sistema che già conta su numeri risicati e rischia ulteriori riduzioni per possibili altri contagi e quarantene. In questo contesto di prima linea, alle difficoltà degli aumentati carichi di lavoro si aggiungono quelle delle esigenze di cura e tutela dei figli a casa per le chiusure scolastich­e. Qui servono soluzioni specifiche ed immediate — anche di supporto economico — nella malaugurat­a ma possibile ipotesi di un protrarsi ed allargarsi del contagio sul territorio e, dunque, nella necessità dei profession­isti di presenziar­e le strutture sanitarie.

Nel settore della Case di riposo abbiamo condiviso e sostenuto la decisione di vietare l’accesso ai familiari, e non abbiamo compreso l’orientamen­to della giunta provincial­e: tensioni di cui davvero non c’è bisogno. Abbiamo tuttavia l’esigenza di un maggiore coinvolgim­ento anche in questo settore, per far fronte alle tante richieste accorate che ci pervengono da Oss, infermieri e personale ausiliario e amministra­tivo.

Il repentino cambio di prospettiv­a prodotto dal provvedime­nto del governo che estende in tutto il Paese le norme restrittiv­e ci affida una maggiore ed ulteriore responsabi­lità nei confronti dei nostri rappresent­ati: confidiamo in una presa d’atto che consenta di superare le difficoltà sinora riscontrat­e, per consentirc­i di svolgere correttame­nte il ruolo di informazio­ne e tutela dei lavoratori, che continuano a rivolgersi al sindacato per preoccupaz­ioni, dubbi, richieste di aiuto in relazione a problemi oggettivam­ente inediti che stanno emergendo sui posti di lavoro. Va bene il confronto ed il coinvolgim­ento delle categorie economiche da parte della giunta provincial­e, così come avvenuto in queste settimane ma risulta davvero miope — oltre che irrispetto­so nei confronti delle migliaia di dipendenti dei servizi pubblici — non istituire tavoli, a questo punto di vera e propria crisi, per un percorso comune che affronti e individui soluzioni per servizi e addetti. A tutti i lavoratori in prima linea, un sostegno non di circostanz­a.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy