I «racconti da casa» escono dai cassetti e viaggiano sul web
Il progetto degli attori trentini: inediti recitati sui social
Si chiama «Racconti da casa» ed è una delle iniziative nate in questi giorni «sospesi» per riempire il web di contenuti culturali. Ma è anche un modo per creare una rete dentro e fuori l’emergenza, e per invitare più persone possibili a esprimersi con estro e liberà.
«Abbiamo creato questo podcast di racconti disponibile su Spotify o sulla mia pagina Facebook perché come molti altri lavoratori dello spettacolo al momento senza lavoro per effetto dell’emergenza coronavirus, volevamo dare il nostro contributo spiega l’attrice Maura Pettorruso, che con il collega Stefano Detassis ha ideato il progetto -. Ma abbiamo deciso di cambiare un po’ le regole, evitando di leggere grandi classici della letteratura. Abbiamo invece lanciato una call pubblica per raccogliere racconti inediti scritti da persone comuni. La partecipazione è stata subito numerosa, soprattutto da parte di chi ha già pubblicato qualcosa e si sente più a proprio agio con l’idea di esporsi, seppur indirettamente. Ora vogliamo allargare la platea, arrivando a tutti coloro che scrivono per proprio piacere personale. L’unica selezione è relativa al messaggio: prediligiamo le storie positive o che suggeriscano la possibilità di salvezza». Come lettere dal fronte, le storie raccontate e rese vive dalla voce degli attori assumono tanta più importanza proprio per il contesto che le circonda, caricandosi delle emozioni generate della quarantena collettiva. «Il tempo che ci si prospetta davanti è abbastanza lungo e del tutto particolare: induce al pensiero. Vorremmo ricevere testi elaborati proprio in questo periodo, scritti per riflettere sulla condizione nella quale ci troviamo, le tensioni verso il futuro, i desideri da esaudire quando usciremo. È possibile che questo materiale diventi poi la base per un ulteriore progetto artistico che in questo momento non riusciamo ancora a immaginare, ma che ci sarà necessario per capire quello che abbiamo vissuto».
«Racconti da casa»: dai fogli chiusi nei cassetti o salvati in remote cartelle sul pc in case distanti le une dalle altre, le parole viaggiano fino all’appartamento degli attori, da dove vengono fatti poi ripartire sotto forma di voce ed espressione, raggiungendo in questo modo infiniti lettori. «L’obiettivo principale di tutta questa operazione è creare una comunità, anche nella distanza - conferma Pettorruso -. E infatti le reazioni che stiamo ricevendo sono tutte estremamente calde e persona».
Maura Pettorusso
Raccogliamo scritti di persone comuni, mai pubblicati Devono essere storie di salvezza