Meno contagi, ma il picco deve arrivare
Ci sono 62 nuovi casi, i positivi salgono a 440 Ospedali, Bordon accelera: «Da oggi solo urgenze» Ventilatori: a gennaio investiti 600mila euro
Ieri si sono registrati 62 casi in più. Si è quindi a quota 440. «Ma il dato più basso non deve scalfire l’attenzione», ha avvisato il governatore Maurizio Fugatti che ha avvisato: «Nei prossimi giorni ci sarà una crescita».
Uno spiraglio di speranza, forse. L’emergenza coronavirus non è affatto finita. Il presidente Maurizio Fugatti usa toni duri. «Vedo in giro troppe persone per futili motivi», afferma durante il punto quotidiano sul numero di contagi in Trentino da Covid19, snocciolando numeri inferiori rispetto a quelli diffusi domenica, ossia 378. Ieri si sono registrati 62 casi in più. Si è quindi a quota 440. «Ma il dato più basso non deve scalfire l’attenzione perché i contagi che ci aspettiamo nei prossimi giorni, secondo criteri scientifici — dice Fugatti — sarà molto più alto. Il picco deve ancora arrivare».
Le aree del contagio
Non si può abbassare la guardia, quindi, e il governatore è netto. Non fa sconti a nessuno. «Mi hanno parlato di pesone, anche anziani, che sono andati in negozi non per acquistare beni di necessità, ma cose futili. Così solo per farsi un giro». Poi torna ai numeri: «Di questi 440 risultati contagiati da Covid-19, 293 sono stati sottoposti a tampone, mentre gli altri vengono ritenuti contagiati perché presentano i sintomi della malattia». Da un punto di vista geografico il virus, la «bestia infame», come l’ha definito il governatore pugliese Michele Emiliano si sta diffondendo un po’ in tutti i Comuni del Trentino. Si registra infatti un nuovo caso in Vigolana, ad Arco gli infetti salgono a 45, Borgo Chiese sale a 20 e Dro a 19. Uno dei maggiori focolai è Ledro con 37 casi, poi Pergine con 29 contagi e ovviamente la città capoluogo dove i contagiati sono saliti a 84. A Vermiglio ora i casi sono saliti a quota 16, 19 a Canazei e c’è un caso anche Mezzocorona, new entry della triste classifica. Sul totale di 440 contagi, 321 sono a casa, 75 sono ricoverati nel reparto infettivi, 13 alta intensità e 17 in terapia intensiva. Sono 7 le persone guarite.
Sistema sanitario
«Il dato di oggi (ieri per chi legge ndr) apparentemente ci conforta ma non possiamo abbassare la guardia», riflette il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon annunciando il passaggio alla fase quattro dell’organizzazione sanitaria. «Abbiamo fatto un’accelerazione», spiega. Cosa accadrà quindi? Da oggi in tutti gli ospedali trentini cesserà ogni tipo di attività programmata e saranno effettuate solo attività di urgenza. «Tutto ciò che è salvavita — precisa — e questo in tutti e sette gli ospedali della rete. Questo per poter attrezzare i posti di terapia intensiva se dovessero esplodere le richieste». Attualmente sono 316 i posti disponibili per gestire il Covid -19 tra terapia intensiva e infettivi. Fino
ad ora sono stati occupati 101 posti. «Siamo a buon punto quindi — commenta Bordon — ma dobbiamo prepararci a scenari peggiori».
Le forniture
Sul fronte delle misure di protezione resta il problema del rifornimento sempre difficile di mascherine. Per quanto riguarda i ventilatori polmonari l’Azienda sanitaria aveva fatto un approvvigionamento a fine gennaio ancora prima dell’emergenza e aveva speso 600mila euro. «Per potenziare l’offerta di letti che oggi mettiamo a disposizione, l’abbiamo fatto fortunatamente per tempo — commenta Bordon — se avessimo aspettato il rifornimento della protezione civile nazionale oggi non li avremmo. Sono sufficienti al momento, poi dipende dall’incremento dei contagi. Abbiamo fatto ulteriori ordini, adesso li usiamo a Trento, Rovereto e Arco, dove sono disponibili 18 e oggi ne usiamo 6 - 7».
L’App per i cittadini
Intanto è stata attivata, in accordo tra la Provincia, Fbk e l’Azienda sanitaria, con il coordinamento di Trentinoalute4, l’App Tre Covid-19 all’indirizzo trecovid.apss,tn.it per il monitoraggio remoto delle persone in isolamento e dei pazienti positivi al coronavirus curati a domicilio. L’app «riporta anche informazioni utili ai cittadini, per gli operatori sanitari e serve anche a combattere le tante fake news che girano», ricorda l’assessora Stefania Segnana.
Il governatore
Vedo troppa gente, anche anziani, andare in giro e nei negozi, non per acquistare beni necessari ma per passeggiare
L’assessora
Attivata un’app per aiutare i cittadini, gli operatori sanitari che saranno e combattere le fake news