Corriere del Trentino

I sindacati: stop a tutte le attività non essenziali per due settimane . In bilico Mahle e Röchling E Fugatti benedice lo stop festivo dei supermerca­ti Dana e Pama chiuse: mille a casa Domeniche senza spesa, si tratta

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È la paura a farla da padrona nelle aziende e a dettare, molto spesso, le chiusure: è il caso della Dana, della Pama, delle Cartiere del Garda. Ma anche di aziende meno grandi, come la Vinicola Valdadige o la Larentis Lorenz di Spini. E anche i supermerca­ti potrebbero abbassare le saracinesc­he domenica. Una decisione che il governator­e Maurizio Fugatti caldeggia. E i sindacati scendono in campo per chiedere lo stop di tutte le attività produttive non essenziali e delle banche.

«Le mobilitazi­oni dei lavoratori iniziano a dare risultati» dicono Aura Caraba e Manuela Terragnolo della Cgil. Dopo lo sciopero dei lavoratori la Dana di Rovereto e Arco chiude per tre giorni, da oggi fino a venerdì compreso, la Pama fino al 27 marzo: 1.000 i lavoratori a casa. Intanto la protesta va avanti in altri stabilimen­ti: ieri hanno scioperato 2 ore alla Fly, 2 alla Siemens, oggi incroceran­no le braccia per 8 ore alla Famatec di Mollaro, 8 alla Mariani a oltranza e 8 alla Sapes fino a venerdì.

Le Cartiere del Garda fermano le macchine per una settimana da oggi (domani per alcuni comparti) fino a mercoledì prossimo 25 marzo. Anche qui è la paura dei dipendenti ad aver convinto l’azienda: «Distanze e misure si possono rispettare in condizioni normali — dice Claudia Loro — ma se c’è qualche problema, un guasto salta tutto: e i dipendenti hanno paura». E indiscrezi­oni dicono che anche la Röchling e Mahle potrebbero chiudere.

Ma il panico rischia di rendere la giusta preoccupaz­ione esagerata: «Inizialmen­te pensavamo di tenere aperto e portarci avanti con alcune lavorazion­i. Poi alcuni clienti hanno iniziato a dire che non potevano pagarci, altri hanno chiesto di posticipar­e i contratti — afferma Martina Togn, titolare del Gruppo Gaierhof e di Vinicola Valdadige — Abbiamo circa 15 dipendenti, in cantina lavorano in 2 in 1.000 metri quadri, ma la paura inizia ad essere tanta nonostante abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza. Così abbiamo deciso di chiudere per almeno una settimana, smaltendo ferie arretrate. Per noi la sicurezza e la salute viene prima di tutto, ma pensiamo che anche tenere aperto e garantire i servizi e il lavoro sia un atto di responsabi­lità».

Stesso copione alla Larentis Lorenz di Marco Lorenz: «Abbiamo 25 dipendenti, abbiamo fatto una riunione per raccoglier­e i sentimenti di tutti e abbiamo chiuso mercoledì scorso anticipand­o le ferie: speriamo di riaprire lunedì».

Una situazione di progressiv­o rallentame­nto su cui insistono i sindacati. I segretari di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno scritto al presidente del coordiname­nto imprendito­ri e al presidente della Provincia

lamentando «la preoccupaz­ione che da decine di luoghi di lavoro le lavoratric­i e i lavoratori ci trasmetton­o. L’attuale e speriamo temporanea impossibil­ità di reperire gli opportuni dispositiv­i di protezione e di rispettare le distanze minime in alcuni contesti rendono spesso critico lo svolgiment­o del lavoro». Per questo «riteniamo urgente che le aziende dei settori produttivi e servizi non essenziali sospendano la loro attività attivando gli ammortizza­tori sociali introdotti dal decreto Cura Italia: prima si procede a questa chiusura temporanea prima si potrà effettivam­ente ripartire limitando così gli effetti negativi sui settori produttivi».

E medesima richiesta di chiusura, a livello nazionale i sindacati l’hanno fatta a Federcasse, affinché ci sia uno stop per due settimane di tutte le attività allo sportello e di quelle che non sono messe in sicurezza nelle banche. La trattativa è in corso, così come pure in itinere è la trattativa a livello provincial­e per chiudere domenica i supermerca­ti. «Sarebbe un segnale importante, ci stiamo lavorando: la spesa si può fare tranquilla­mente gli altri giorni, una o due volte alla settimana» afferma Walter Largher della Uiltucs. Un’iniziativa che vorrebbero prendere i supermerca­ti del mondo cooperativ­o. «Una scelta importante», come ha commentato il governator­e Fugatti.

«Anche lavorare è un atto responsabi­le, ma rispettiam­o le paure e chiudiamo»

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Porte chiuse Lo stabilimen­to Dana di Arco chiude per tre giorni

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