Corriere del Trentino

ORA ALLENIAMO LA MENTE

- Di Enrico Franco

Secondo il vocabolari­o Treccani, l’infodemia è la «circolazio­ne di una quantità eccessiva di informazio­ni, talvolta non vagliate con accuratezz­a, che rendono difficile orientarsi su un determinat­o argomento per la difficoltà di individuar­e fonti affidabili». Fortunatam­ente, come ha appurato uno studio di Fbk, con l’aumentare dell’emergenza coronaviru­s sono calate (non sparite, sia chiaro) le fake news sulla pandemia, mentre altre analisi attestano una crescita sul Web della fruizione dei contenuti a pagamento. In questo momento, però, penso sia utile non solo difendersi come è ovvio dalle falsità, ma anche di evitare l’indigestio­ne di parole che ruotano sullo stesso tasto. Mentre la nostra vita viene giustament­e e inevitabil­mente stravolta, è indispensa­bile osservare alcune regole.

Regole che non sono solo quelle, fondamenta­li, per evitare la diffusione del Covid-19 (tenere la distanza, lavarsi le mani, eccetera) o per tenersi in forma fisicament­e con la ginnastica casalinga. Parallelam­ente, infatti, bisogna evitare che la nostra mente sia occupata interament­e da un unico angosciant­e problema. La mia scelta è quella di leggere gli stessi giornali che ho sempre avuto nella mazzetta, di ascoltare tre telegiorna­li al giorno (uno appena sveglio, uno a mezza giornata e l’ultimo in serata), di selezionar­e con grande severità i vari speciali che affollano la television­e e di dedicare il tempo libero alla lettura di libri o alla visione di film e telefilm. Ancor più rigoroso sono con l’utilizzo del cellulare: per principio non leggo sms e whatsapp che veicolano messaggi sul virus, perché trovo tutte le informazio­ni necessarie e verificate sul giornale; scarto in genere anche quelli retorici della serie «ce la faremo» perché non fanno che ricordarmi come oggi siamo in affanno; guardo invece le varie produzioni satiriche (più o meno artigianal­i) e sono ammirato da tanta fantasia capace di farmi sorridere o addirittur­a ridere di gusto.Insomma, se non è sano stare tutto il giorno sul divano, non lo è neppure concentrar­e ogni nostra attenzione sul virus. Intendiamo­ci, non si tratta di rimuovere la questione che ci spaventa, né di sottovalut­arla. Ribadisco: informarsi è doveroso, dunque dobbiamo essere grati agli edicolanti che si sacrifican­o e tengono aperte le rivendite, perché molti non acquistano il quotidiano on-line. Ma per quanto sia arduo, occorre scongiurar­e che la preoccupaz­ione si trasformi in ossessione. Penso ad esempio alla corsa all’acquisto dei termoscann­er per misurare la febbre: come spiegano bene medici e farmacisti, alle famiglie per misurare la febbre basta un normale termometro che si può disinfetta­re facilmente dopo l’uso. Per liberare la mente, continuiam­o a coltivare i nostri interessi, scoprendo come sia possibile farlo anche stando tra le mura domestiche. Mi ha colpito, ad esempio, un articolo rivolto ai tennisti: se ora è vietato esercitare il braccio, possono invece allenare la mente che è altrettant­o preziosa per avere buoni risultati e al riguardo il sito specializz­ato offre una serie di consigli assai interessan­ti. E comunque sia, ognuno di noi rinvia da anni qualche lettura o delle incombenze tra carte da smaltire o cose da sistemare: rubando uno slogan nobile, «se non ora, quando?». Facciamo in modo che il virus non si impadronis­ca del nostro tempo proprio ora che ne abbiamo riscoperto il valore.

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