ORA ALLENIAMO LA MENTE
Secondo il vocabolario Treccani, l’infodemia è la «circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili». Fortunatamente, come ha appurato uno studio di Fbk, con l’aumentare dell’emergenza coronavirus sono calate (non sparite, sia chiaro) le fake news sulla pandemia, mentre altre analisi attestano una crescita sul Web della fruizione dei contenuti a pagamento. In questo momento, però, penso sia utile non solo difendersi come è ovvio dalle falsità, ma anche di evitare l’indigestione di parole che ruotano sullo stesso tasto. Mentre la nostra vita viene giustamente e inevitabilmente stravolta, è indispensabile osservare alcune regole.
Regole che non sono solo quelle, fondamentali, per evitare la diffusione del Covid-19 (tenere la distanza, lavarsi le mani, eccetera) o per tenersi in forma fisicamente con la ginnastica casalinga. Parallelamente, infatti, bisogna evitare che la nostra mente sia occupata interamente da un unico angosciante problema. La mia scelta è quella di leggere gli stessi giornali che ho sempre avuto nella mazzetta, di ascoltare tre telegiornali al giorno (uno appena sveglio, uno a mezza giornata e l’ultimo in serata), di selezionare con grande severità i vari speciali che affollano la televisione e di dedicare il tempo libero alla lettura di libri o alla visione di film e telefilm. Ancor più rigoroso sono con l’utilizzo del cellulare: per principio non leggo sms e whatsapp che veicolano messaggi sul virus, perché trovo tutte le informazioni necessarie e verificate sul giornale; scarto in genere anche quelli retorici della serie «ce la faremo» perché non fanno che ricordarmi come oggi siamo in affanno; guardo invece le varie produzioni satiriche (più o meno artigianali) e sono ammirato da tanta fantasia capace di farmi sorridere o addirittura ridere di gusto.Insomma, se non è sano stare tutto il giorno sul divano, non lo è neppure concentrare ogni nostra attenzione sul virus. Intendiamoci, non si tratta di rimuovere la questione che ci spaventa, né di sottovalutarla. Ribadisco: informarsi è doveroso, dunque dobbiamo essere grati agli edicolanti che si sacrificano e tengono aperte le rivendite, perché molti non acquistano il quotidiano on-line. Ma per quanto sia arduo, occorre scongiurare che la preoccupazione si trasformi in ossessione. Penso ad esempio alla corsa all’acquisto dei termoscanner per misurare la febbre: come spiegano bene medici e farmacisti, alle famiglie per misurare la febbre basta un normale termometro che si può disinfettare facilmente dopo l’uso. Per liberare la mente, continuiamo a coltivare i nostri interessi, scoprendo come sia possibile farlo anche stando tra le mura domestiche. Mi ha colpito, ad esempio, un articolo rivolto ai tennisti: se ora è vietato esercitare il braccio, possono invece allenare la mente che è altrettanto preziosa per avere buoni risultati e al riguardo il sito specializzato offre una serie di consigli assai interessanti. E comunque sia, ognuno di noi rinvia da anni qualche lettura o delle incombenze tra carte da smaltire o cose da sistemare: rubando uno slogan nobile, «se non ora, quando?». Facciamo in modo che il virus non si impadronisca del nostro tempo proprio ora che ne abbiamo riscoperto il valore.