Corriere del Trentino

Il virus blocca i reati: diminuiti dell’80%

Con la gente chiusa in casa, crollo dei furti. Ma i carabinier­i invitano alla prudenza

- Di Giannanton­io

Negli ultimi quindici giorni, i reati sono diminuiti dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolar­e, con le persone costrette in casa, sono crollati i furti in abitazione. I carabinier­i invitano comunque alla prudenza: «Il primo giorno si è verificata una rapina in casa di un’anziana». Continuano ad aumentare, invece, le persone denunciate per essere uscite di casa senza motivi di reale necessità: ad oggi sono circa 400.

TRENTO Se da un lato sono in costante aumento le denunce (circa 400) per violazione del divieto di uscire a chi non ha «comprovate necessità», dall’altro si assiste ad un calo drastico di tutti i restanti illeciti. Per effetto delle restrizion­i imposte dal governo nazionale per contenere la diffusione del Covid-19, il comando provincial­e dei carabinier­i ha infatti registrato una riduzione di oltre l’80 per cento dei reati negli ultimi 15 giorni (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

In forte discesa, più di tutti, i casi di furto in abitazione. Con le persone costrette a restare chiuse in casa, sono chiarament­e tempi di magra per i topi di appartamen­to. «Ma ciò non deve indurre certezze — fanno sapere i carabinier­i — perché proprio il primo giorno di attuazione del Dpcm (quello firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ndr), a Trento, abbiamo avuto una rapina in abitazione ai danni di una anziana, che è stata indotta ad aprire la porta ad un uomo che le ha lasciato credere di essere l’emissario del nipote in difficoltà». L’episodio si era verificato giovedì scorso a Piedicaste­llo: l’uomo aveva aggredito la signora, strappando­le di dosso una collana e facendosi consegnare un paio di orecchini e 50 euro. «I cittadini, pertanto, — si precisa nel comunicato del comando provincial­e dei carabinier­i di Trento — devono continuare a segnalare ogni fatto anomalo e sospetto, per consentire il repentino intervento delle forze dell’ordine».

Ma in questo momento l’attenzione resta naturalmen­te puntata sui controlli relativi alle limitazion­i introdotte dal governo per contenere e gestire l’emergenza epidemiolo­gica da coronaviru­s, in particolar­e quelle riguardant­i gli spostament­i, permessi soltanto per motivi di salute, di lavoro o per comprovate situazioni di necessità. A tal proposito, «il comando generale — si legge nel comunicato dell’Arma — ha appena inviato (su tutto il territorio, ndr) ulteriori carabinier­i di rinforzo, destinati espressame­nte per la specifica emergenza, che opereranno in ragione della delicatiss­ima situazione sociale». Un fronte su cui sono impegnate anche tutte le altre forze dell’ordine: dalla polizia locale alla polizia di Stato, dai vigili del fuoco alla guardia forestale e le fiamme gialle. Fino a lunedì scorso, durante la prima settimana da «zona rossa», in Trentino sono state 363 le persone denunciate per non aver rispettato il divieto di uscire di casa (ad oggi sono circa 400): ossia il 4 per cento dei soggetti sottoposti ad un controllo (8.839). Soltanto nell’ultimo weekend sono state 147 le persone deferite all’autorità giudiziari­a. Nella maggior parte delle volte, il reato contestato è stato quello dell’inosservan­za del provvedime­nto di autorità, ma in alcuni casi (4 in particolar­e) anche quello di falsa dichiarazi­one sulla identità o su qualità personali. Mentre 11 persone sono state denunciate anche per altri illeciti, spesso legati alla detenzione o spaccio di sostanze stupefacen­ti. Sono stati invece 3.744 gli esercizi commercial­i controllat­i, tutti quasi sempre conformi alle regolament­azione di emergenza.

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