Da Trento a Rovereto: «Niente fughe in avanti»
Nessuna «fuga in avanti», nessuna ordinanza restrittiva che si aggiunga alle disposizioni di governo e giunta provinciale. Le ipotesi di chiusura di parchi e ciclabili non sono all’ordine del giorno. Lo dicono i sindaci di Trento e di Rovereto, e lo conferma anche il presidente del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena: «In questo momento dobbiamo seguire le indicazioni esistenti, frutto di valutazioni tecniche e scientifiche. Altre restrizioni non saranno decise in ordine sparso, non avrebbe senso».
D’accordo anche il primo cittadino del capoluogo Alessandro Andreatta: «A differenza di altri colleghi sindaci — afferma — ho deciso di chiudere le bancarelle dei mercati del giovedì e di quello contadino del sabato. Questo — puntualizza il sindaco — per disincentivare gli spostamenti, incentivando invece la spesa nell’esercizio più vicino a casa. Ma era una possibilità concessa dal decreto». Altre limitazioni, come per l’accesso ai parchi e alle ciclabili, non sono all’orizzonte: «Ci risulta che tutto sommato la situazione sia sotto controllo e lo sia ancora di più con l’intensificarsi dei controlli di questi ultimi giorni a cui si aggiunge il presidio garantito dall’Associazione alpini». Stesso discorso per le ciclabili.
A differenza di Trento, Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, il mercato lo lascerà aperto: «Limitatamente, come precede il decreto del presidente del Consiglio, alle bancarelle alimentari, e con l’obiettivo di scaricare i supermercati». Sul comportamento adottato dai roveretani, Valduga è fiducioso: «Osservo cittadini scrupolosi che mantengono le distanze, che entrano uno per volta dal giornalaio, che rispettano le file davanti ai supermercati. La mia sensazione è che ci sia una responsabilità diffusa».