Consultori, telefonate quintuplicate «Le donne chiedono rassicurazioni»
TRENTO Un bimbo che deve nascere non può aspettare. È un momento magico per ogni genitore, ma la magia e la dolcezza dell’attesa oggi è segnata dall’onda misteriosa del Covid -19 che sta mettendo a dura prova tutta l’Italia, tra paure ed emergenza sanitaria. Per questo il lavoro degli undici consultori familiari, presenti in provincia di Trento, sono un centinaio i professionisti coinvolti, diventa ancora più prezioso. Il virus ha creato distanze, barriere obbligate, bisogna restare a casa, evitare i contatti, ma c’è un filo, seppure virtuale, quello della rete, del telefono, che può unire e aiutare. Un lavoro più difficile forse, rispetto a prima del Covid-19, per l’equipe multiprofessionale di ostetriche, psicologi e assistenti sociali che lavorano nei consultori, alle prese con un’esplosione di telefonate, sia in entrata che in uscita. Le chiamate con il Covid-19 sono quintuplicate.
«Con l’avvenire del Covid-19 la situazione è precipitata — riflette la coordinatrice dei consultori trentini, Vanda Chiodega — non potevamo essere preparati ad un’emergenza come questa ma immediatamente la regia centrale si è attivata per la gestione della situazione emergente. Le telefonate sono esplose, in uscita per raggiungere l’utenza e seguirla con gli strumenti a disposizione nel web sia in entrata per consulti telefonici. È cambiata la nostra modalità di erogazione dei servizi — continua — ma non sono cambiati i percorsi perché sono correlati all’evento nascita ed è necessario essere presenti, nel corso della gravidanza la maggior parte delle prestazioni sanitarie non sono procrastinabili». Il consultorio è un servizio a integrazione socio-sanitaria, segue i momenti di vulnerabilità e fragilità, quindi è necessario es
Percorsi «Con il Covid è cambiata la modalità di erogazione, non i servizi»