Domenica niente spesa I sindacati: la Provincia introduca l’obbligatorietà
Domenica la stragrande maggioranza dei supermercati del Trentino resteranno chiusi: raccogliendo l’appello dei sindacati Poli Orvea, Sait e famiglie cooperative, Gruppo Aspiag Despar, Dao Conad e associati, Eurospin e Aldi, Mpreis hanno deciso di non alzare le serrande per un giorno. «È una scelta che e permette di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori» dicono Walter Largher (Uiltucs), Paola Bassetti (Filcams Cgil) e Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) insieme ai colleghi altoatesini. Si tratta al momento, però, di un provvedimento individuale e riguarda
Dana chiude fino al 30 marzo. Stop alle Cartiere di Condino. Coster aperta a metà
solo la prossima domenica. «Per rafforzare questa misura è importante anche l’intervento delle due Province di Trento e Bolzano, che obblighino tutti alla chiusura la domenica fino a quando non cessa la fase di emergenza». Intanto le sigle sindacali fanno appello ai marchi che non hanno aderito alla chiusura chiedendo di adeguarsi nelle prossime ore.
E anche sul fronte delle aziende continuano le chiusure: chiudono le Cartiere del gruppo Sappi di Condino, che si avvarranno delle nove settimane di Cassa integrazione previste dal decreto, così come la cassa integrazione è stata chiesta dalla Sata. Chiude invece solo a metà la Coster Tecnologie speciali di Calceranica. «Grazie a un’importante intesa con l’azienda si è riusciti — fa sapere Manuela Terragnolo della Cgil — a chiudere il reparto di produzione dei materiali plastici per la profumeria e a continuare la produzione per il settore medicale. Con questa decisione la Coster dimostra di aver compreso le preoccupazioni dei lavoratori e conferma un atteggiamento socialmente responsabile». Tra le altre cose l’azienda produce anche infatti i dosatori dei gel e dei saponi disinfettanti. La Dana ha deciso di prorogare lo stop degli impianti fino al 30 marzo. Ieri intanto la protesta degli operai è proseguita in Sapes e Mariani, mentre da oggi entrano in sciopero gli operai di Ebara.
E di fronte al succedersi di serrande abbassate i segretari di Cgil, Cisl e Uil tornano a incalzare il presidente: «La Provincia di Bolzano ha deciso di muoversi chiudendo tutti i cantieri e invitando a ridurre al minimo tutte le attività economiche non essenziali. Sollecitiamo — scrivono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — quindi il presidente Fugatti a copiare il collega altoatesino Kompatscher». I sindacati, in un incontro con l’amministrazione provinciale, hanno poi chiesto interventi per garantire dispositivi di sicurezza per infermieri e oss e l’attivazione dello smart working anche per i servizi indifferibili laddove possibile.