Don Viviani: «Gli ammalati muoiono in solitudine Le famiglie ne soffrono»
Morire al tempo del coronavirus. Non necessariamente uccisi da Covid-19, ma in un periodo storico che per ragioni di sicurezza vieta i contatti tra le persone, gli incontri, gli abbracci. Una triste conseguenza delle limitazioni sanitarie che si riverbera anche su uno dei momenti più significativi della vita personale e comunitaria. «Stiamo vivendo una fase di grossa emergenza che non ha pari negli ultimi 50 anni — commenta don Giulio Viviani, cerimoniere del vescovo ed esperto in liturgia —. Nel momento del commiato e dell’elaborazione del lutto è normale avere bisogno dell’accompagnamento della comunità, e questa è una fase molto critica per l’impossibilità di partecipare al cordoglio. Le persone colpite dal virus muoiono in solitudine, e per tutti i defunti di questo periodo non c’è un saluto comunitario».
Per i credenti, l’assenza delle celebrazione pubblica può essere supplita dalla presenza del sacerdote: «È permesso solo un rapido funerale riservato ai familiari più stretti con un rito molto semplice. Il sacerdote ha il compito di rappresentare tutta la comunità. Le famiglie non la vivono bene ma comprendendo la fatica del momento». Anche all’interno della Chiesa sono mancati dei saluti: la comunità di Campitello di Fassa non ha potuto esprimere la sua partecipazione nei confronti di don Luigi Trotner, una delle prime vittime dell’epidemia. «Il fatto che siano vietate tutte le cerimonie non significa che l’ufficio non stia proseguendo nella sua azione per garantire le pratiche necessarie», precisa Joseph Tassone dell’ufficio Servizi Funerari del Comune di Trento. Vietate le grandi cerimonie è concesso il solo funerale in forma ristretta sempre seguendo le indicazioni del decreto ministeriale. I funerali si celebrano all’aperto, sono riservati ai soli membri della famiglia e anche tra consanguinei si è invitati a rispettare il metro di distanza e a evitare le strette di mano e abbracci. A Trento i funerali laici o di religioni diverse da quella cattolica si tengono al cimitero monumentale di fonte al colonnato del quadrante sud, quelli religiosi sul luogo di sepoltura se prevedono il seppellimento, davanti alla chiesa del Redentore
Per tutti i defunti viene a mancare un saluto comunitario. I parenti cercano di capire