Corriere del Trentino

Tolti i sigilli allo Yoshi club, resterà chiuso per l’allerta

- D. R.

Sono trascorsi quasi due mesi dalla chiusura dello Yoshi club di via San Francesco, che sorge praticamen­te a ridosso di piazza Venezia e ora il locale potrà riaprire, ma non subito. Le restrizion­i del coronaviru­s costringer­anno i proprietar­i a uno stop prolungato. Ma questa volta, però, non dipende dalla giustizia. Nei giorni scorsi infatti, su richiesta dello stesso pm Pasquale Profiti, che ha ritenuto il venir meno delle esigenze, sono stati tolti sigilli al noto locale notturno.

Era il 21 gennaio quando gli uomini della questura, su ordine della Procura di Trento, avevano sequestrat­o lo Yoshi club. Il motivo? La musica troppo alta disturbava i residenti della palazzina. I problemi si verificava­no soprattutt­o i sabato notte, tra le 23 e le 4 del mattino, a causa della musica alta e degli schiamazzi. Per questo alcuni abitanti si sono rivolti all’avvocato Stefano Sforzellin­i e hanno presentato un esposto, nel contempo altri residenti hanno intentato una causa civile e hanno affidato a un consulente la valutazion­e del rispetto dei limiti previsti. A febbraio l’avvocato Giorgio Fassino, che difende il gestore dello Yoshi club, e l’avvocato Luigi De Finis, che rappresent­a il proprietar­io dello stabile, hanno presentato ricorso davanti al Tribunale del Riesame. Ma i giudici hanno respinto l’istanza. Ora invece c’è il via libera della Procura, probabilme­nte le verifiche fatto hanno dimostrato il rispetto delle misure, ma per poter riaccender­e il gestore dovrà attendere ancora.

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