In onore dello studioso Vita da traduttore nasce il premio dedicato a Groff
Un premio per ricordare uno dei figli illustri del Trentino, ma anche per lanciare verso il futuro dei semi di consapevolezza. Nasce a Rovereto la prima edizione del «Premio Claudio Groff. Tradurre letteratura, tradurre mondi. Per una traduzione letteraria del tedesco», dedicato al noto traduttore e insegnante scomparso qualche mese fa.
Il premio, nato dall’iniziativa del fratello Fabrizio e dalla volontà dell’Accademia degli Agiati di Rovereto della quale Groff era membro, racchiude in sé due caratteristiche che omaggiano direttamente il traduttore recentemente scomparso: la destinazione alla traduzione letteraria, argomento principe di interesse di Groff, e il limite di età per under 45, che celebra la grande attenzione dedicata ai ragazzi delle scuole medie così come alle decine di giovani traduttori formati nel corso degli anni.
«La letteratura è un preziosissimo strumento di conoscenza di tutti i mondi diversi da quelli in cui una persona si trova a nascere linguisticamente - spiega Paola Maria Filippi, segretaria del Premio e
per lunghi anni collega di Claudio Groff -. Abbracciando ogni tipo di tema, la letteratura è medium per comprendere non solo la cultura ma anche la storia, la psicologia, l’amministrazione, la geografia di Paesi e popoli diversi, svolgendo di fatto un’azione politica di fondamentale importanza. La traduzione è l’azione che permette questa trasmissione di sapere. Per questo, e molto significativamente, in tedesco traduttore si dice Vermittler, letteralmente “traghettatore”».
Classe 1944, Claudio Groff è principalmente ricordato per essere stato il traduttore ufficiale verso l’italiano dello scrittore premio Nobel Günter Grass e per aver tradotto opere di tutti i principali autori tedeschi e austriaci quali Mozart, Schiller, Goethe, Rilke, Kafka, Trakl, Benjamin, Brecht, Hofmannsthal, Musil, Schnitzler, Hesse, Bernhard, Enzensberger, Ransmayr, Karl Kraus, Kehlmann e i premi Nobel Peter Handke ed Elfriede Jelinek.
Nel 1990 gli è stato conferito il Premio di Stato austriaco per la traduzione letteraria, nel 2005 il Premio Mondello per la traduzione, nel 2009 il premio del Ministero della Cultura austriaco per la migliore traduzione di un autore austriaco (Ransmayr), nel 2018 il Premio per la Traduzione Gregor von Rezzori.
All’attività di traduttore ha sempre accompagnato quella di insegnante, prima all’Università di Innsbruck, poi nelle scuole medie di Milano dove viveva e nelle decine di stage per il centro di Poesia di Bologna, la Scuola di mediazione linguistica di Misano Adriatico e la Scuola di Specializzazione per traduttori editoriali Tutteuropa di Torino.