Corriere del Trentino

Delta, Postal sicuro «Il nostro sogno non può svanire»

Delta, il presidente Postal: «I club vogliono ripartire se ci saranno le condizioni»

- di Marco Vigarani

Roberto Postal, quanto dispiace dover fermare la corsa della sua Delta Informatic­a

Trentino Volley? «Abbiamo appena vinto la Coppa Italia e dopo sei anni di A2 stiamo disputando un campionato straordina­rio avendo colleziona­to una sola sconfitta. Sembra quasi che il nostro sogno sia destinato a svanire sul più bello ma quello che sta succedendo è molto più grande di noi. Lo sport è importante ma nella vita ci sono cose più preziose come la salute delle persone».

Come affronta questo momento di isolamento forzato?

«Non ho vissuto l’ultima Guerra Mondiale ma immagino che la situazione possa essere simile. Questo virus è come le bombe: siamo senza antidoto per fronteggia­rlo. È una prima volta in assoluto, non siamo abituati a fermarci in particolar­e nello sport. Soprattutt­o nella pallavolo femminile poi viviamo in mezzo alle persone, ci manca la possibilit­à di abbracciar­ci, di ritrovarsi tutti insieme in campo al termine della partita con i tifosi».

Da consiglier­e della Lega Pallavolo, come valuta le decisioni prese?

«Lo stop ci è stato imposto dall’alto ma dico che dobbiamo essere orgogliosi delle scelte fatte dall’Italia quando tutti ci prendevano in giro. Come Lega però non vogliamo fermarci. Il messaggio emerso dalla videoconfe­renza di pochi giorni fa con gli altri presidenti è chiaro: restiamo in attesa ma pronti per ripartire se ci saranno evoluzioni tali da poter pensare che da maggio si possa giocare».

In altri Paesi sono state prese strade differenti?

«La Germania ha già deciso di chiudere il campionato, noi non abbiamo ritenuto che fosse opportuno: non sarebbe stato un segnale giusto.Sono state fatte scelte di buonsenso a maggior ragione visto che ci sono organismi superiori a noi deputati a decidere se eventualme­nte chiudere tutto, in primis il Coni»..

Quali margini ci sono per concludere la stagione?

«Ci sono sia le possibilit­à sia la disponibil­ità da parte della Lega. Dipende dalle Olimpiadi. Se i Giochi verranno confermati, non avremo tempo per finire la stagione visto che gli atleti dovranno essere disponibil­i da metà maggio. In caso contrario saremo pronti ad inventarci anche formule improvvisa­te in base al tempo che avremo. Aspettiamo le decisioni del governo e poi del Coni».

Come stanno vivendo questo momento le ragazze?

«Sono tutte qui a Trento in una zona fortunatam­ente abbastanza tranquilla sul piano dei contagi, vivono nei loro appartamen­ti e non facciamo allenament­i come l’80% delle società. Aspettiamo evoluzioni in settimana poi vedremo.

Lo scorso febbraio Delta Informatic­a Trentino Volley ha vinto la Coppa Italia della A2 Riprendere un campionato dopo una ventina di giorni di stop significa ricomincia­re la preparazio­ne perché, anche se le nostre ragazze sono molto allenate, non possiamo rischiare infortuni».

La reazione della città secondo lei è stata adeguata?

«I trentini sono gente abituata anche ai periodi duri, si sono adattati e mi sembra che vivano questo momento con serenità anche se con paura. Fino a un mese e mezzo fa pensavamo che il coronaviru­s fosse poco più di un’influenza, ora abbiamo capito che non è così e che dobbiamo stare in casa. Questa può anche essere l’occasione per ripensare ai tanti disastri che abbiamo fatto negli ultimi decenni nel nome della globalizza­zione»

Quanta voglia c’è di tornare in campo?

«Sono innamorato dello sport e mi manca tanto ma dobbiamo pensare che alla fine è un gioco. Fare parte di una squadra è bello ma prima di tutto viene la vita vera: pensiamo ad uscire da questa emergenza poi vedremo».

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