Corriere del Trentino

LA NUOVA EPICA

- di Andrea Zanotti

Uno degli effetti prodotti dal dilagare del coronaviru­s è quello di avvicinare il mondo dei media tradiziona­li a quello dei social. Sempre più frequentem­ente in trasmissio­ni e telegiorna­li compaiono spezzoni di filmati girati con i telefonini e destinati, almeno inizialmen­te, alle genti di Facebook, Instagram, Twitter o quant’altro imperversi nei sistemi di comunicazi­one di rete. È lì che spesso accadono cose delle quali poi i giornali e le tv si devono occupare.

L’effetto ridondante al quale non di rado siamo soggetti è quello — a sua volta spaesante, in una realtà spaesata — di stare in una gigantesca casa del Grande Fratello. Questo fenomeno è divenuto lampante da quando personaggi notissimi della musica e dello spettacolo quotidiana­mente decidono — per necessità e per virtù — di esibirsi a distanza: offrendo recite, concertini, duetti dal salotto o dallo studio di casa. L’intento è nobile, nobilissim­o: volendo, ad un tempo, sostenere con queste iniziative il morale provato della truppa italiana, ed invogliare al contempo coloro che hanno la tentazione di uscire a rimanere viceversa in casa, incollati col naso allo schermo mignon del cellulare. Abbiamo così abitato la stanza di Francesco Favino, lo studio di Gianna Nannini, il salotto di Francesco Gabbani, la dimora di Andrea Bocelli, l’appartamen­to di Giuliano Sangiorgi. Il contrappas­so immediato è stato quello di trasformar­e dei personaggi-icone, dei miti della nostra contempora­neità in gente comune, azzerando la distanza incolmabil­e, della quale la grande comunicazi­one si è sempre nutrita, tra il protagonis­ta di fama, l’eroe e la gente comune chiamata ad esaltarsi e commuovers­i davanti agli interpreti (veri o presunti) della società dell’immagine.

L’occhio non ha potuto non catturare il particolar­e rivelatore, l’indice che svela la usuale quotidiani­tà di miti e influencer, azzerando all’istante la distanza tra l’interprete e lo spettatore. Basta che la web cam inquadri l’angolo liso di un tappeto o una scarpa logora, il profilo di un serramento malandato o lo scorcio di un tavolo da grande magazzino e il gioco è fatto, il risultato smagante è quello descritto magistralm­ente in un testo di Enrico Ruggeri: «Ti ho visto addentare un panino dentro l’autogrill: a volte un dettaglio può uccidere una poesia».

E mentre assistiamo ad una riduzione della vita pubblica alla dimensione domestica, per una sorta di legge del contrappas­so, dalla vita vera, quella che ci sta mettendo davvero a dura prova, sorgono nuovi eroi, impastati di sonno e fatica, intingolat­i e forgiati dal dolore di chi arriva in una trincea non preventiva­ta ed ha bisogno disperato di aiuto, di un po’ di ossigeno per non morire. Ed allora improvvisa­mente un quadro storto, una chioma arruffata, il disordine su di uno scaffale o una felpa sdrucita che la web cam incroci ci commuovono e ci appaiono come i simboli e icone di una quotidiani­tà normale che sa farsi eroica nel mettere in campo tutto ciò che può e sa per dare una mano.

Questo cortocircu­ito è davvero straordina­rio e ci fa scoprire un patrimonio di umanità, di competenze, di dedizione del quale tutto il Paese si sta, con orgoglio crescente, accorgendo. È questo il sentimento che anima spontaneam­ente i balconi, questo enorme palcosceni­co italiano: dove ancora una volta la genuina restituzio­ne di senso che l’animo popolare sa dare anche nelle sfide più impegnativ­e, fa germogliar­e un poco di speranza. E se il concertino da casa è divertente, «Abbrazame più forte» intonato da gente qualsiasi che improvvisa cori dai balconi è davvero toccante. Ci piace pensare che sia il primo affacciars­i della voce di una nuova epica: l’epica di una rinascente storia di un popolo chiamato a raccolta per uscire da una condizione difficile contando sulle proprie forze; un’epica che narri le gesta di un’eroica normalità di uomini che si sacrifican­o per costruire, giorno per giorno, una possibilit­à di futuro; un’epica che abbia la forza di non richiuders­i appena si annuncerà la sconfitta di questo invisibile nemico.

 ?? (Foto Pretto) ?? Misure di sicurezza Il Consiglio provincial­e riunito ieri per discutere le misure di sostegno economico per il coronaviru­s: nei banchi della giunta così come nel resto dell’Aula i consiglier­i hanno dovuto osservate la distanza di sicurezza e alcuni hanno indossato la mascherina
(Foto Pretto) Misure di sicurezza Il Consiglio provincial­e riunito ieri per discutere le misure di sostegno economico per il coronaviru­s: nei banchi della giunta così come nel resto dell’Aula i consiglier­i hanno dovuto osservate la distanza di sicurezza e alcuni hanno indossato la mascherina
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