Trentino Riscossioni «congela» le rate Ma non quelle comunali
Trentino Riscossioni, rate sospese a metà
Trentino Riscossioni congela le rate. Ma non quelle comunali. «L’articolo 67 del decreto — spiega Maurizio Postal — lascia qualche dubbio. Serviva una norma ad hoc per gli enti locali».
TRENTO Mario (il nome è di fantasia) è un operaio. Lavora in val Gardena, ma con l’emergenza coronavirus l’azienda è stata costretta a chiudere e ora è casa in val di Fassa. Non sa se questo mese prenderà lo stipendio. La moglie è una commessa stagionale, dall’otto marzo non ha più lavoro e sta aspettando la disoccupazione. Ci sono pochi soldi e poi c’è quel debito di 8.000 euro, per tributi non versati in passato, con Trentino Riscossioni che si fa fatica a pagare. Duecento euro al mese (questa è la rata) sono tanti, troppi ai tempi del Covid-19.
La storia della coppia fassana è solo una delle tante. Poi c’è il libero professionista che è costretto a casa, non ha entrate. Sono solo esempi di quello che purtroppo sta accedendo anche nel ricco Trentino. Il coronavirus non ha potato solo malattia, morte, ospedali al collasso, ma anche l’economia va a picco e le famiglie fanno fatica. Il governo centrale di Roma è intervenuto con misure di sostegno delle imprese e delle famiglie, ha stabilito anche la sospensione «delle attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione di contenzioso da parte degli uffici degli enti impositori», recita l’articolo 67 del Decreto legge 18 del 2020. È prevista la sospensione dall’8 marzo al 31 maggio.
Ma Roma si è «dimenticata» delle agenzie di riscossioni locali e questo nonostante le sollecitazioni di alcuni parlamentari trentini. Il problema era stato sollevato anche dall’Ordine nazionale dei dottori commercialisti. «Il decreto prevedeva anche la sospengiorno
sione delle rateizzazioni, non coinvolgendo, però, le società locali. L’articolo 67 lascia qualche dubbio», spiega il presidente di Trentino Riscossioni, Maurizio Postal.
Così accade che alla famiglia di Mario arriva una lettera eloquente dall’ente di riscossioni. «Non si procederà a revoche durante il periodo dell’emergenza sanitaria». Mario deve pagare quindi. Ma il
dopo arriva la rettifica. Trentino Riscossioni aggiusta il tiro, le rate vengono congelate, ma non i tributi comunali.
Il problema è che c’è tanta confusione. L’articolo 67 contenuto nel decreto legge Cura Italia è poco chiaro. «Una norma ad hoc sarebbe stata quantomeno opportuna», commenta Postal. Si potrebbe infatti pensare che nelle «attività
di riscossione» siano compresi anche i versamenti dei tributi comunali, ma in realtà non è così. La riscossione ordinaria — si precisa dall’ente — ossia la tariffa rifiuti o l’imposta di soggiorno, solo per citare alcuni esempi, proseguirà e non sono previsti neppure pagamenti posticipati dopo la scadenza. Per la sospensione dovrebbe intervenire il Comune, ma pensare di convocare un consiglio comunale ai tempi del coronavirus è tutt’altro che semplice. Ora bisognerà capire cosa succederà nei prossimi giorni e se i Municipi decideranno di intervenire su questo aspetto. Ieri mattina il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha detto di essere pronto anche a ricorrere all’indebitamento per aiutare le famiglie e le imprese. Ma i Comuni hanno facoltà di decidere per i loro tributi.
Intanto Trentino Riscossioni precisa che saranno sospesi i termini di notificazione dei processi verbali e di esecuzione di pagamenti in misura ridotta per quanti riguarda le multe e le sanzioni. Vengono sospese anche le lettere di sollecito di pagamento, le ingiunzioni di pagamento, tutte le attività cautelari ed esecutive, sono sospesi i nuovi pignoramenti e i pagamenti delle rate di qualsiasi tipo. Mentre proseguirà la riscossione dei proventi patrimoniali, come ad esempio i proventi dell’Opera universitaria.
Una boccata di ossigeno per Mario e così per tante altre famiglie trentine che potranno sospendere il pagamento delle rate in attesa di poter ricominciare a lavorare. Restano i dubbi sui tributi comunali, questa per ora resta una partita tutta aperta.
L’articolo 67 lascia qualche dubbio, serviva norma ad hoc per gli enti di riscossione locali