Corriere del Trentino

«Le misure drastiche vanno accettate se vogliamo superare presto questa fase»

- Ma. Gio.

Yeman Crippa chiarisce subito il concetto: «Se vogliamo che questo periodo di emergenza finisca il prima possibile dobbiamo mettere in atto misure drastiche». Non solo nella vita quotidiana e nel lavoro. Anche nello sport: «Nei giorni scorsi ho visto tante persone in ciclabile» ammette il primatista italiano sui 10.000 metri. Che, come atleta profession­ista, in questa fase di emergenza ha ottenuto delle autorizzaz­ioni specifiche per poter proseguire l’allenament­o (come previsto dai decreti nazionali).

Innanzitut­to, si trova in Trentino in questo momento?

«Sì. Sono tornato in Trentino dieci giorni fa. E mi sto allenando qui».

Com’è cambiato l’allenament­o in periodo di coronaviru­s?

«Per quanto mi riguarda, ho ottenuto dalla Federazion­e e dal mio corpo (appartiene alle Fiamme Oro, ndr) le autorizzaz­ioni necessarie per proseguire nella preparazio­ne. Quindi continuo ad allenarmi, anche se non come prima. Non posso usare la pista e la palestra. E cerco di correre lontano dalla città».

Si sta parlando di restrizion­i ancora maggiori per quanto riguarda l’attività sportiva all’aperto. Condivide questa linea?

«Se i provvedime­nti dovessero essere ancora più severi li accetterò».

Per chi non è profession­ista vuol dire cancellare anche la corsetta vicino a casa.

«Se vogliamo davvero che questa fase duri il meno possibile dobbiamo mettere in atto azioni drastiche. Credo sia la direzione giusta, visto che i contagi continuano a crescere. È vero che qui in Trentino abbiamo tanti posti isolati dove poterci muovere senza avere alcun contatto, ma nelle grandi città non è così. Se si permette a tutti di andare al parco, anche da soli, quell’area si riempie e siamo punto e a capo. Anche a Trento nei giorni scorsi ho visto tanta gente sulla ciclabile. Tanti ciclisti. Negli ultimi giorni la situazione mi sembra migliorata. Ma ripeto: teniamo duro questi 1520 giorni e poi vediamo come va».

Che consigli darebbe a chi, a casa, vuole comunque allenarsi?

«Chi ha il giardino è fortunato. Ma molti hanno a casa anche cyclette o tapis roulant. In alternativ­a, ci si può tenere in movimento con gli esercizi. Mi rendo conto che fare esercizi davanti alla tv per venti giorni è noioso, ma siamo in una fase di emergenza grave. Lamentarsi, in questo momento, non ci aiuta: bisogna essere positivi e andare avanti».

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Campione Il mezzofondi­sta Yeman Crippa

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