Pam e Lidl restano aperti di domenica
L’appello dei sindacati: «Lidl e Pam non si adeguano Abbiamo chiesto al presidente di imporre lo stop» Fugatti: «Chi non ha aderito ha tempo per farlo»
I sindacati chiedono alla Provincia di chiudere i supermercati alla domenica fino alla fine dell’emergenza. Fugatti ringrazia le catene che hanno già preso questa decisione e avverte: «Chi non ha ancora deciso in tal senso ha tempo per rifletterci e cambiare idea. Penso che la domenica sia giusto chiudere».
TRENTO «Il presidente Fugatti prenda posizione sull’apertura domenicale dei supermercati e ordini la chiusura di tutti i punti vendita fino a fine emergenza». All’indomani delle decisioni della quasi totalità delle aziende della grande distribuzione trentina di tenere abbassate le saracinesche domenica prossima, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono un ulteriore passo avanti alla Giunta provinciale. E lo fanno tramite una lettera inviata al presidente della Provincia e all’assessore Failoni e sottoscritta dai tre segretari generali di categoria Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher.
Gruppo Poli Orvea, Sait e Famiglie Cooperative di Consumo, Gruppo Aspiag Despar, Dao Conad e associati, Eurospin, Aldi, Md discount e Mpreis: tutti questi gruppi hanno optato già nella giornata di mercoledì per non alzare le serrande domenica, raccogliendo la richiesta avanzata dai sindacati. All’appello, però, mancano ancora Lidl e Pam, che fino a ieri erano intenzionate a rimanere aperte domenica 22 marzo. «La mancanza di uniformità nelle chiusure, oltre che creare svantaggio per le imprese più virtuose che tutelano i propri dipendenti, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che invece rimarranno aperti, con evidenti problemi di possibile contagio», sottolineano Bassetti, Avanzo e Largher.
Che non si fermano a chiedere lo stop per questa settimana, ma spingono affinché la chiusura domenicale diventi una costante fino a che non verrà superata l’emergenza coronavirus. «Chiediamo di prevedere un’ordinanza di chiusura ad oltranza — spiegano — che oltre a garantire un minimo, ma necessario riposo agli addetti del settore, permetterebbe di limitare ulteriormente gli spostamenti di persone. Non si dimentichi che l’imperativo per tutti deve essere quello di restare a casa».
E la risposta della Provincia non si è fatta attendere, arrivando per mezzo delle parole del presidente Fugatti. L’orientamento pare essere quello di assecondare le richieste del sindacato. Durante la giornaliera conferenza stampa di aggiornamento in cui ha diramato il bollettino dei contagi, Fugatti si è soffermato anche sulla questione dei supermercati aperti alla domenica. «Ringrazio tutte le catene che hanno già preso la decisione di chiudere i propri punti vendita», ha esordito. Per poi continuare con quello che è sembrato un monito per quei supermercati che ancora non hanno optato per la serranda abbassata: «Chi non ha ancora deciso di chiudere credo che abbiano tutto il tempo per pensarci e optare per questa soluzione. Mi sembra che il messaggio che non è necessario correre a fare le scorte sia passato. Per questo — ha concluso — credo che la domenica si possa chiudere tranquillamente i supermercati».Nessun annuncio di un’ordinanza per il momento, ma un forte sbilanciamento in favore della presa di posizione di sindacati e lavoratori.
Nella giornata di ieri anche le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno lavorato affinché si riduca l’orario di apertura dei punti vendita e si preveda la chiusura la domenica, scrivendo una lettera al premier Conte.
Ma nel caso in cui qualche punto vendita rimanesse aperto domenica, è possibile aspettarsi qualche sciopero? In prima battuta i sindacati preferiscono fare appello al senso di responsabilità dei cittadini, affinché concentrino la spesa di generi alimentari tra lunedì e sabato, evitando la domenica. «Sollecitiamo comunque tutte le catene a chiudere, anche Lidl e Pam che non hanno aderito fino a questo momento. I lavoratori di queste catene stanno già cominciando a protestare». Le sigle sindacali, comunque, si sono dette pronte anche a proclamare iniziative a livello regionale. E anche sul fronte mascherine i sindacati si dicono in allerta: «La situazione è critica — spiega Bassetti —, i rifornimenti sono ridotti all’osso e a volte, più che mascherine sembrano fogli di carta. Monitoriamo».
Fugatti
Ringrazio le catene che hanno deciso di chiudere i propri negozi la domenica, penso che sia giusto così