De Felice: «Tra Karajan e lezioni web agli allievi Il nuovo tempo lento»
I consigli di lettura e di ascolto del compositore
Compositore (tra le più recenti partiture, una dedicata ad Aldo Moro e a Silvius Magnago, andata in scena mesi fa con grandi consensi), Arnaldo de Felice è ordinario di oboe al conservatorio di Bolzano. In questi giorni a casa, si divide tra lo studio, ascolti e letture.
Maestro de Felice, questa drammatica emergenza come sta cambiando il tempo di un docente di musica e compositore?
«A parte la grande preoccupazione per parenti e amici che vivono qui, o in Lombardia
e nel resto del mondo e la consapevolezza di essere completamente impreparati anche emotivamente a questo dramma, si deve fare fronte alla situazione con positività, imponendosi delle regole. Bisogna fare in modo che le disposizioni di legge diventino la normalità. Io lavoro e studio, ma sono continuamente in contatto con le persone attraverso web e i social» Le mancano i suoi allievi?
«Con gli allievi abbiamo iniziato le lezioni online, ma loro mi mancano comunque moltissimo, come mi mancano anche i colleghi, il personale del conservatorio. E tutti i volti delle persone che sono la quotidianità della vita in conservatorio: Angelo, Linde, Richard, Algelika, Rosa, Mario e gli altri».
Ha qualche hobby che in questo periodo ha riscoperto?
«I miei hobby, il centro dei miei interessi, rimane lo studio del mio strumento, l’oboe, la ricerca e la lettura di nuovi
testi». Ha consigli di lettura?
«Sicuramente consiglio il libro di Martha Nussbaum Intelligenza delle emozioni, poi mi sono piaciuti molto di Emanuele Severino Cosa arcana e stupenda e soprattutto di James J. Gibson Un approccio ecologico alla percezione visiva».
Qualche suggerimento su brani musicali e opere da ascoltare? «Ci proverò. Ecco: J.S. Bach Arte della fuga, J.Ph. Rameau Le son de la lumière sono i brani che mi vengono in mente subito. Da non perdere» La musica è anche quella
dei balconi di tutta Italia, dove si suona per reagire alla drammatica emergenza attuale?
«Trovo fantastica quest’azione spontanea della gente. Un modo per sentirci più vicini e renderci conto che non solo la globalizzazione è importante, ma anche e di più sono importanti le persone che vivono accanto a noi, tutta la nostra nazione».
Oltre allo streaming dei concerti, in che modo ascoltare musica?
«Utilizzando tutti i moderni mezzi tecnologici per ascoltare esecuzioni dal vivo del passato, per studiare le esecuzioni di Karajan, di Kleiber, di Celibidache, come nella musica leggera e Jazz i grandi concerti negli stadi.
Per me è una grande fonte di ispirazione ascoltare Camaron, Paco de Lucia, Oscar Peterson, Belbo Valdes, Diego El Cigala, Hiromi Uehara.
Ma alla fine devo ammettere che non può esistere nessun mezzo tecnologico che possa sostituire il pubblico dal vivo e il rituale magico di un concerto. Quel condividere con altri le emozioni della musica, in un teatro o in una sala da concerto, è un momento unico, difficilmente ripetibile. Crea connessione, comunità, condivisione. La musica senza le altre persone non ha lo stesso significato.
Intanto, in attesa di potere tornare ai concerti dal vivo (temo ci vorrà ancora tempo), lo streaming e la Rete sono validi per tutti gli appassionati di musica. E in generale per chiunque abbia voglia di evadere, distrarsi, rilassarsi trasportato altrove dalle note».
Le note di Kleiber, Celibidache e Camaron, Paco de Lucia, Oscar Peterson, Belbo Valdes, Diego El Cigala, Uehara