Chiusi parchi, giardini, sentieri
Fugatti: «Decisione sofferta». Supermercati, Provincia più dura del governo: domani serrande abbassate
La Provincia chiude parchi, giardini e sentieri. E pure i supermercati per le prossime due domeniche. Intanto sono 210 i nuovi contagiati, tra cui tre bambini. Un morto.
La situazione in Trentino si aggrava. «Questi dati ce li aspettavamo, ma sono pesanti» ha esordito ieri sera il governatore Maurizio Fugatti nel quotidiano appuntamento di aggiornamento sull’emergenza sanitaria. E i numeri certificano il record di nuovi contagi, 210 in un solo giorno, che portano il totale a superare per la prima volta quota mille, 1.067 per la precisione. Un uomo di 85 anni residente a Pieve di Bono è deceduto. Ma il tono di Fugatti si fa pesante quando è costretto ad annunciare che ci sono anche tre bambini, di 7, 8 e 10 anni fra i positivi al coronavirus: «Mettetevi tutti una mano sul cuore e state a casa» esorta.
Il quadro, dunque, è preoccupante. «Considerando anche quello che sta accadendo intorno a noi, con un aumento importante di casi nella provincia di Verona, dopo quella di Brescia, entrambe confinanti col Trentino» chiosa Fugatti. Sono 210 i nuovi casi di persone affette da Covid 19 nelle ultime 24 ore, una cifra mai raggiunta prima sul nostro territorio. Il totale schizza a 1.067 cittadini, di cui 793 si trovano a domicilio (Rsa comprese), 198 nel reparto infettivi (di que— sti, solo 15 necessitano di ventilazione semi-invasiva). 34, invece, le persone in terapia intensiva, 18 a Rovereto, 16 a Trento. 29 i guariti, mentre purtroppo un 85enne di Pieve di Bono non ce l’ha fatta. 32 i nuovi casi a Trento per un totale di 168, 18 ad Arco per un totale di 32: sono i comuni con gli incrementi maggiori.
La zona ladina di Fassa risulta quella con il tasso di prevalenza più alto (696 casi ogni 100.000 abitanti), seguita dalle Giudicarie (361), dalla val di Sole (296), dalla val di Fiemme (208) e dall’Alto Garda e Ledro (131) «anche se qui precisa il dirigente del dipartimento di prevenzione Antonio Ferro — la maggior parte dei casi è nelle Rsa e dal punto di vista epidemiologico è meno preoccupante». Ma «l’infezione sta avanzando — aggiunge — e speriamo di arrivare verso fine settimana al massimo della curva, che mette in evidenza quello che è successo una decina di giorni fa». Il numero di casi nelle strutture residenziali è passato da 130 a 171, con un incremento di circa il 31%. Particolarmente critica la situazione nella Rsa Fondazione comunità di di Arco, dove è registrato un focolaio con 33 casi in una struttura che conta più di 130 posti letto: «È una sorpresa — ammette Enrico Nava, direttore dell’integrazione socio sanitaria dell’Apss — ma la zona dell’Alto Garda è parecchio toccata dal fenomeno coronavirus, soprattutto per quello che riguarda le strutture residenziali. Nelle due strutture ospedaliere di Villa Regina e di Eremo la situazione è abbastanza stabile, così come nell’Rsa di Pergine. C’è un aumento dei casi, invece, nella casa di riposo di Mezzolombardo. Nove, invece, i casi a Gardolo». È quando deve dare la notizia della positività di tre bambini di 7, 8 e 10 anni (per fortuna in buone condizioni a domicilio) che l’appello di Fugatti si fa accorato: «Genitori abbiate rispetto per i vostri figli, teneteli a casa. Li vediamo giocare nei parchi: state sbagliando». La sollecitazione, poi, è rivolta alle persone in quarantena: «Non potete uscire — conclude il governatore — oggi (ieri, ndr) sono morte 627 persone in Italia, ieri (giovedì, ndr) erano 475: ce ne vogliamo rendere conto? Stiamo perdendo una generazione».