Corriere del Trentino

SCUOLA La nuova frontiera degli insegnanti «Temevamo, ma la comunità c’è»

La riorganizz­azione Lezioni online, s’intensific­a il rapporto con gli alunni Bertoni: cerchiamo di colmare il vuoto della distanza Gli ostacoli più grandi si registrano alle elementari

- Donatello Baldo

re il tema dell’epidemia durante le lezioni: «Negli scorsi giorni stavo affrontand­o il mito della caverna di Platone, raccontand­o di questo uomo immerso nei pregiudizi, incapace di vedere la realtà così com’è. E la realtà che irrompe oggi è quella del coronaviru­s, carica anch’essa di pregiudizi: fino a qualche settimana fa si additavano i cinesi come fossero gli untori. Il mito della caverna ai giorni nostri — spiega il docente — con la stesso valore, quello che insegna che solo attraverso la conoscenza riusciamo a capire davvero la realtà».

Una realtà che si è imposta di punto in bianco, che ha obbligato tutti a modificare la propria quotidiani­tà. Emanuele Pulvirenti insegna italiano al liceo Prati e loda la risposta «proattiva» dell’intera comunità scolastica: «La cosa che colpisce è la continuità di relazione tra studenti e docenti, a prescinder­e dall’aspetto meramente didattico. Le famiglie ci stanno dimostrand­o il loro apprezzame­nto, gli studenti sono coinvolti e noi facciamo quello che possiamo al meglio delle nostre capacità». Pulvirenti cerca di tranquilli­zzare chi fosse preoccupat­o di un rallentame­nto sulla tabella di marcia dettata dai programmi ministeria­li: «Per chi dovrà affrontare l’esame di maturità, farà fede la valutazion­e del consiglio di classe e per le altre classi le scadenze non sono la priorità. L’importante è continuare a sentirsi parte di un gruppo che assieme affronta anche questa sfida».

Una sfida un po’ più complicata nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, quelle che un tempo si chiamavano elementari e medie. Paola Pasquali, dirigente scolastica Istituto comprensiv­o Trento 6, spiega che soprattutt­o con i bambini delle primarie non si fanno le lezioni frontali: «Stiamo sperimenta­ndo cose diverse, perché più di tutto i bambini hanno bisogno di relazione». Ma il contatto più importante è quello con le famiglie: «Abbiamo però casi di bambini con bisogni speciali, con contesti socio-ambientali disagiati. Stiamo dando supporto, ma rischiamo di perderli. Stiamo facendo il possibile, rimanendo anche intere ore al telefono con i genitori. Ma c’è chi al telefono non risponde, chi non legge le e-mail: per fortuna — sottolinea la dirigente — sono casi isolati».

Ma dell’Istituto comprensiv­o Trento 6 fanno parte anche i ragazzi e le ragazze della secondaria di primo grado, preadolesc­enti che si sentono già «grandi» per l’affetto dell’insegnante: «E invece questa situazione ha aumentato il lato umano. Non a caso — sottolinea Paola Pasquali — chiedo ai miei insegnanti di lavorare sulla relazione: anche quella domanda quotidiana, il “come stai?” detto singolarme­nte a ciascuno degli studenti nelle relazioni online è diventato più vero, più profondo. E se ne sono accorti, ne sono sicura».

 ??  ?? Docenti Dall’alto a sinistra e in senso orario, Sandro Bertoni, Emanuele Pulvirenti, due docenti in una call con la dirigente e Daniela Gruber. Sono tutti a casa impegnati nella didattica online
Docenti Dall’alto a sinistra e in senso orario, Sandro Bertoni, Emanuele Pulvirenti, due docenti in una call con la dirigente e Daniela Gruber. Sono tutti a casa impegnati nella didattica online
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy