Medici di base, pediatri e guardie mediche «In 700 allo sbaraglio»
indietro, nonostante le mancanze organizzative e gestionali dell’Apss diretta da Bordon». Lo denuncia Nicola Paoli della Cisl medici. «Siamo in trincea con i cannoni di cartone — dice preoccupato il medico di San Michele — stiamo affrontando questa emergenza con difficoltà enormi e non abbiamo riscontro dai nostri referenti».
Il problema sostanziale sono innanzitutto le protezioni. «I medici sono terrorizzati dai dati crescenti di contagio da coronavirus anche tra i sanitari — prosegue Paoli — è notizia di giovedì di un medico di base con polmonite in rianimazione e di un altro positivo, a casa, infettato in una casa di riposo, dove altri pazienti e medici erano positivi». E di una guardia medica. Nonostante la paura, dice, tutti lavora ugualmente con grande dedizione.
Il problema, per i medici di base (350 persone) e le guardie mediche (108), riguarda il contatto con i pazienti in studio — su prenotazione — ma soprattutto a domicilio, sia per casi urgenti o gravi, sia per i tamponi, a causa del rischio di contagio. Uscite che quindi rischiano di diminuire.
«Per i tamponi all’inizio c’era In provincia sono in 700 tra medici di base, pediatri, guardie mediche, specialisti ambulatoriali senza adeguati dispositivi di protezione, definiti da Nicola Paoli della Cisl «scarsi e razionati» il triage telefonico e per i casi sospetti si chiamava il distretto sanitario che inviava un igienista che ci portava le maschere Fp2 il vestiario idrorepellente occhiali e guanti — spiega Paoli — ora spesso accade che non rispondano dall’ufficio del distretto e se rispondono ci dicono di andare da soli, oppure viene un’infermiera per valutare il tampone. Spesso andiamo da soli, rischiando». E aggiunge: «Nel resto d’Italia il medico di base non va da nessuna parte, si muove il 118 con specialisti e igienisti». Stessa situazione per i pediatri, sforniti di tutto, e per gli ambulatoriali, oculisti, otorini e dentisti senza protezioni adeguate. «Chiediamo di rispondere alle chiamate e alle mail dei medici convenzionati per lavorare in sicurezza, miglior organizzazione e serenità». Invitando «ad ascoltare il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi sui tamponi per il personale sanitario e per scovare gli asintomatici».