«Architetti, i danni più avanti»
TRENTO Cantieri rimandati, parte progettuale spostata a domicilio e danni economici che si presenteranno più avanti. Chiara Nicolini, ingegnere, e Michele Andreatta, architetto, sono concordi nel tracciare i contorni della situazione in cui si trovano a lavorare in questa emergenza. «Porto avanti tutta la parte digitale e di progettazione del mio lavoro, mentre ho dovuto sospendere la parte “fisica” del mestiere, come i cantieri», spiega Nicolini. «Sopralluoghi e appuntamenti per prendere nuovi incarichi sono stati rimandati», fa eco Andreatta. Per la loro tipologia di professione, però, per il momento non registrano grandi cali nelle loro entrate economiche. «Le nostre consegne implicano tempi lunghi, per questo per ora abbiamo ancora degli ordini accettati nei mesi passati su cui possiamo lavorare — raccontano entrambi —. È più probabile che il conto dei danni ci si presenti ad emergenza superata». Non è difficile immaginare un calo del lavoro, causato dal blocco di ogni nuova commessa. «La ripartenza per noi sarà più lenta, perché non sarà così immediato far partire dei nuovi progetti». Difficile anche capire quali potrebbero essere le esigenze e gli aiuti da chiedere. «Saliranno sicuramente le bollette delle nostre abitazioni – racconta Nicolini –. Quantificare l’impatto economico però è impossibile in questo momento».