IL BILANCIO Picco massimo anche per gli infetti: 239 Sui test il governatore apre all’Ordine «Ci stiamo organizzando per farne di più» Sabato tragico: 15 morti Fugatti rilancia sui tamponi «A breve mille al giorno»
TRENTO Per il secondo giorno consecutivo i numeri sono «crudi e freddi» come rimarca il governatore Maurizio Fugatti, anche se, ancora una volta, «in linea con le attese di gravità della situazione prevista per questo fine settimana». A colpire è sia la quantità di nuovi contagi, 239 in più nel giro di ventiquattro ore, ma soprattutto la cifra dei decessi, mai così elevata: 15 in più rispetto al giorno precedente, per un totale di 28 persone vittime del coronavirus in Trentino (l’età media è 86 anni). Tredici i cittadini deceduti nelle case di riposo, 2 nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Chiara, fratel Gianpietro Vignandel, classe 1973, che gestiva la mensa dei poveri e bisognosi al convento dei Cappuccini di Trento e un signore di 85 anni originario di Vermiglio. E Fugatti annuncia: «Dalla settimana prossima saremo pronti per effettuare mille tamponi al giorno, per far fronte alle situazioni emergenziali ma anche per gli operatori sanitari che sono in prima linea».
Provincia e Azienda sanitaria soddisfano, dunque, almeno in parte, la richiesta di «un cambio di strategia» pervenuta dall’Ordine dei medici, che vorrebbe venissero effettuati tamponi a tutti gli operatori sanitari. Un’istanza che per Paolo Bordon «non ha logica», come aveva detto venerdì richiamando l’Istituto superiore di sanità. Ieri il direttore generale dell’Azienda sanitaria si è voluto scusare: «Mi sono forse espresso male nei confronti di alcune persone. Il nostro personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari è straordinario». «Siamo consapevoli di questa necessità e ne abbiamo discusso — aggiunge Fugatti — quindi l’organizzazione nei prossimi giorni andrà fortemente in questa direzione. Stiamo anche lavorando con la Protezione civile locale e nazionale nella ricerca dei dispositivi di protezione individuale perché vogliamo che tutto il personale sanitario sia messo nella condizione di poter operare in sicurezza il più possibile».
Sale a 1.306, nel frattempo, il numero dei contagiati da Covid-19 in provincia di Trento, 239 in più rispetto a venerdì (140 riscontrati con tampone e 99 senza). 974 sono i casi a domicilio (comprese le Rsa), 222 le persone ricoverate nei reparti infettivi che non hanno bisogno di ventilazione, 15 per i quali è necessaria quella semi-invasiva e 37 malati in terapia intensiva. 34 i guariti. Sono stati 15 i decessi nelle ultime ventiquattro ore, 13 avvenuti nelle case di riposo (3 a Bezzecca, 5 a Pergine, 1 a Villa Regina e 1 all’Eremo di Arco, 2 a Dro, 1 all’Rsa di Gardolo). «In tutti il test è risultato positivo — fa sapere Giancarlo Ruscitti, direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia — quando è iniziata la diffusione del virus nelle case di riposo abbiamo iniziato a fare i tamponi anche a persone che avevano patologie importanti pregresse prima del decesso, per capire la dimensione del fenomeno e poterlo contrastare». Gli ospiti contagiati all’interno delle case di riposo sono circa 280. Non è imputabile al coronavirus, invece, la morte di Gian Mario Muru, il 23enne sardo trovato senza vita in casa a Torbole: «Si era recato al pronto soccorso di Arco con una sintomatologia riconducibile a Covid-19 — fa sapere Bordon — ma entrambi i tamponi cui è stato sottoposto hanno dato esito negativo».
La situazione è difficile, nessuno lo nasconde. Ma lo stesso Bordon vuole dare «un messaggio di speranza»: «Il tasso di occupazione dei nostri posti letto sta crescendo — ammette — ieri (venerdì, ndr) aveva raggiunto quota 247, oggi (ieri, ndr) siamo a 288 e 43 ce ne sono in terapia intensiva: però abbiamo ancora una disponibilità residua sufficiente e adeguata».
Quanto alla durata delle misure restrittive applicate anche in Trentino in seguito al decreto firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte lo scorso 11 marzo e valide sul territorio nazionale fino a mercoledì, Fugatti precisa che «la data del 25 marzo è collegata a un decreto governativo: in settimana il governo ci dirà come intende agire e di conseguenza decideremo il da farsi».
Il presidente Stiamo cercando dispositivi di protezione per i sanitari
Paolo Bordon
I posti letto occupati sono 288, la parte residua è sufficiente»