Da oggi in corsia cinque neolaureati Solatrix, ricavati venti posti letto
A Mezzolombardo cinque medici neolaureati, appello di Fugatti ai camici bianchi in pensione Attivato l’archivio delle persone in quarantena
Da oggi in corsia ci saranno anche 5 medici neolaureati che opereranno al Centro sanitario S. Giovanni di Mezzolombardo. Ricavati 20 posti letto alla Solatrix.
Si amplia l’offerta ospedaliera per l'emergenza coronavirus e sfonda i confini delle strutture private. Venti, ventidue nuovi posti letto per il Covid-19 saranno ricavati alla Solatrix di Rovereto. «È un’opportunità molto importante — riflette il direttore generale dell’Azienda sanitaria trentina, Paolo Bordon — perché non significa solo avere posti letto in più, la Solatrix ci mette a disposizione anche il personale sanitario».
La notizia è stata confermata ieri durante il consueto report sui dati di diffusione del coronavirus. Un bollettino che segna un nuovo aumento di casi, sono 131 i nuovi contagi in Trentino, ma rispetto ai giorni scorsi i numeri sono in calo per il secondo giorno consecutivo. Dopo il picco registrato sabato i casi hanno iniziato a scendere, ciò significa che le misure messe in atto stanno funzionando. «È il risultato del grande sacrificio che stanno facendo i trentini — commenta il governatore Maurizio Fugatti — la mobilità delle persone è quasi azzerata». È ottimista anche il dottor Antonio Ferro, direttore del Dipartimento prevenzione «anche se bisognerà aspettare — premette — i prossimi giorni per capire l’evoluzione. Le stime fatte grazie anche al lavoro di Fbk si stanno avverando».
Complessivamente i contagi in provincia di Trento salgono a 1.611, di questi 207 sono ricoverati in ospedale, 46 in terapia intensiva e 42 in terapia semi invasiva; sono 68 i pazienti guariti e 862 quelli a domicilio. È purtroppo ancora in crescita il numero dei morti che sale a 41. Anche ieri si sono registrati altri sei decessi. Si tratta di un uomo di 85 anni di Castello Molina di Fiemme, una donna di 94 anni di Ledro, un sessantanovenne di Pieve di Bono, un’anziana di 92 anni di Predazzo, una ottantasettenne di Stenico e un uomo di Vermiglio di 71 anni. «Sono tutti deceduti negli ospedali di Trento, Rovereto e Tione», ha spiegato l’assessora alla salute Stefania Segnana e fotografa la diffusione dell’onda virale nei diversi comuni. Trento e Arco si confermano ancora una volta come i principali focolai della provincia con 216 casi nel capoluogo e 151 nel comune che si affaccia sul lago di Garda. Salgono a 108 i contagi a Pergine e a 104 a Ledro ma sono in crescita i casi anche a Dro (39) e a Rovereto (38).
La sanità continua a riorganizzarsi giorno dopo giorno. È un lavoro costante che necessità di spazi, energie e dei sacrifici di tanti medici e operatori sanitari da settimane in prima linea, linfa vitale della lotta quotidiana contro questo nemico invisibile. Oggi saranno operativi nel Centro sanitario S. Giovanni di Mezzolombardo cinque nuovi medici neolaureati. «La struttura territoriale potrà ospitare fino a 20 posti letto — spiega Bordon — per quei pazienti Covid che sono in fase di guarigione e sono stati dimessi dall’alta intensità. A Mezzolombardo sarà attivato anche l’hospice Covid». Ma i medici, nonostante i grandi sforzi e i sacrifici, potrebbero non bastare. Ieri il presidente Fugatti ha rinnovato l’appello ai camici bianchi in pensione: «Il Trentino ha bisogno di voi. Mettetevi la mano sul cuore».
Nel frattempo sono arrivate offerte di aiuto da oltre confine, anche da parte di medici cubani, l’Azienda sanitaria è pronta ad accoglierli. «Ogni aiuto è fondamentale e ben accetto — dice Bordon — offriremo loro alloggio e vitto, stiamo già stringendo accordi con i B&B e gli alberghi».
Sul fronte dei contagi, invece, l’Azienda sanitaria attiverà un archivio centralizzato digitale con i nomi delle persone in quarantena. «Così capiranno che devono stare a casa», commenta Fugatti e sprona i cittadini ad andare a fare la spesa nei piccoli negozi sotto casa, ma il problema sono i prezzi, spesso più alti. Il dottor Ferro, invece, mette in guardia i cittadini. «Crediamo che l’influenza stagionale non circoli più quindi se in soggetti, in particolare della popolazione adulta, si presentano febbre, tosse, congiuntivite e starnuti è molto facile sia Covid-19. Bisogna osservare la quarantena». E per i tamponi? «Faremo un elenco di priorità, prima ci sono gli operatori del comparto sanitario e delle rsa».