Corriere del Trentino

«Ex centro don Ziglio, tanti ospiti e sanitari malati» La denuncia della Cisl

Pallanch: «Levico, da giorni facciamo segnalazio­ni»

- Tommaso Di Giannanton­io © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da almeno una decina di giorni i sindacati avrebbero segnalato la presenza di ospiti

e operatori socio-sanitari con sintomi febbrili nell’Area di servizi per disabilità (ex centro don Ziglio). Ma dalla direzione dell’Apsp «Levico Curae» sarebbero arrivate sempre notizie rassicuran­ti. Ora, invece, «ci è stato segnalato, in via informale, la presenza di tamponi positivi al Covid19», spiega il segretario della Funzione pubblica della Cisl,

Giuseppe Pallanch, che ieri mattina ha inoltrato una lettera alla presidente e al direttore dell’azienda pubblica di servizi alla persona. La somsta ministrazi­one dei tamponi a campione sui lavoratori e gli ospiti della residenza sarebbe stata effettuata nella giornata di lunedì. Il risultato ufficiale delle analisi, dunque, non è stato ancora reso noto.

«A noi tuttavia risulta che ci sono stati tamponi positivi — fa sapere Giuseppe Pallanch — Io non voglio fare nessuna polemica e non voglio esprimere nessun giudizio sul lavoro degli altri, ma la mia profession­e mi impone di tutelare la salute dei lavoratori. Ed è per questo motivo che sono molto arrabbiato, perché era da giorni che noi facevamo segnalazio­ni». Nell’ex centro don Ziglio sono un centinaio gli ospiti, tutti quanti con disabilità mentale o fisica più o meno grave. Gli operatori-socio sanitari che offrono assistenza sono invece una sessantina. A questi si aggiungono una decina di infermieri e circa trenta educatori. Da diverse settimane, a quanto pare, alcuni di loro avrebbero febbre e tosse forte. Una situazione che inevitabil­mente ha creato una certa apprension­e sia tra i lavoratori che tra le famiglie degli ospiti. Motivo per cui, adesso, «si chiede — si legge nella lettera della Fp Cisl — quali misure sono state adottate per far fronte a quesituazi­one febbrile e, rispettand­o la tutela dei dati sanitari, quanto personale ha prodotto certificaz­ioni di malattia in questo periodo, e quali ulteriori iniziative verranno previste per tutelare ospiti e dipendenti da questa emergenza».

Nel frattempo, invece, Luigi Diaspro (segretario della Funzione pubblica della Cgil) ha diffidato l’Azienda provincial­e per i servizi sanitari, il Dipartimen­to salute e politiche sociali, la Federazion­e trentina della cooperazio­ne e alcune cooperativ­e per aver mandato, «bypassando completame­nte i loro rappresent­anti» (si legge in una nota), una richiesta di disponibil­ità agli impiegati nei servizi della persona per prendere servizio al centro allestito alle Viote del Bondone per accogliere i pazienti Covid-19 in dimissione dagli ospedali.

Diaspro (Cgil) Centro Viote, personale contattato per il servizio bypassando il sindacato

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