Il vino prova a resistere sul web Intanto le gelate creano allarme
Vinitaly slitta al 2021. E il freddo gela viti e ciliegi
Inevitabile la contrazione dei consumi, ma il vino prova resistere tramite le vendite online e la grande distribuzioni. Le gelate previste per le prossime notti preoccupano.
Online e grande distribuzione. Sono questi gli unici due canali attualmente attivi uno relativamente nuovo, l’altro appannaggio di non tutte le cantine – in un mercato, sia nazionale sia estero, che per il vino è completamente in stallo. Il perdurare dell’emergenza coronavirus in Italia e la sua diffusione a livello globale determina per il comparto enologico locale e nazionale una situazione di rilevante difficoltà per l’inevitabile contrazione dei consumi, per la chiusura dei pubblici esercizi, per la mancata ricezione negli alberghi, per la sempre più complessa logistica che rallenta qualsiasi tipo di pianificazione delle attività, anche di promozione sui mercati internazionali. E intanto Vinitaly ha annunciato il rinvio al 2021. E il gelo, che nella notte tra lunedì e martedì è calato sulle valli trentine, mette a dura prova la produzione futura.
«Tutto bloccato sia in Italia sia all’estero — testimonia Maddalena Nardin di Villa Corniole a Giovo — anche perché le spedizioni sono ferme. Ne approfittiamo per fare i lavori di campagna, che non si possono fermare, alcune attività in cantina e stiamo riprogrammando imbottigliamenti e tiraggi, anche se non sappiamo come e quando».
La questione trasporti è difficile ma non impossibile, dipende dal trasportatore: «Abbiamo avuto un grande incremento degli ordini soprattutto dalla Germania e Svizzera nei primi 15 giorni del mese – testimonia Lisa Endrici della cantina Endrizzi di San Michele all’Adige — dovuti proprio alla paura della chiusura delle frontiere e chiusura delle cantine. Per il resto dell’Europa sono partiti ordini per Olanda, Belgio, Inghilterra e Francia. Negli ultimi giorni il tutto è diminuito molto». Clemens Lageder, dell’omonima cantina altoatesina, aggiunge: «Fino a due settimane fa si lavorava benissimo, ora lo stallo è totale, tranne che per la Cina, da cui stanno piano piano iniziando ad arrivare richieste. Oggi gli unici canali che lavorano sono la grande distribuzione e la vendita online: nella Gdo noi non siamo inseriti, distribuiamo solo nel canale horeca, mentre per l’eCommerce abbiamo intenzione di implementare e migliorare ancora di più la collaborazione con i partner online già esistenti, a partire da Tannico. Intensificheremo anche il marketing e la comunicazione». In Italia i dati Nielsen di marzo dicono che le vendite online di prodotti di largo consumo sono aumentate dell’82,3% e che le vendite della Gdo sono aumentate complessivamente dell’11%. Lo stesso Tannico, che si definisce l’enoteca di vini italiani più grande del mondo, «ha registrato un aumento delle consegne a marzo, raddoppiando gli ordini in Italia rispetto alle previsioni, con una crescita più contenuta verso l’estero ma comunque costante, estero che nel 2019 ha rappresentato il 10% del fatturato totale. Tutte le consegne sono state rese gratuite e abbiamo messo in campo iniziative ad hoc, come la raccolta fondi per il Fatebenefratelli di Milano». Ad aderire a questa iniziativa benefica anche alcune trentine della regione, ovvero Cantine Ferrari, San Leonardo, Kettmeir e Hofstätter. Il direttore commerciale di quest’ultima, Silvio Ariani, spiega: «Hofstätter lavora da diversi anni con Tannico e aderire a questa iniziativa di sostegno al Fatebenefratelli ci sembrava doveroso. Sul fronte commerciale, chiaramente è tutto fermo, per cui abbiamo deciso di dare un po’ più di risalto alla nostra pagina eCommerce: l’online in prospettiva prenderà sempre più piede. La mia
preoccupazione non è tanto quella di perdere il fatturato, perché sono convinto che nel medio termine si avranno trend in aumento, ma è l’esposizione che c’è in questo momento verso il nostro mercato principale dell’horeca, che non sta lavorando e non sta incassando». Per affrontare questo scenario la filiera del vino, che riunisce le principali organizzazioni del settore ha chiesto alla Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova di elaborare una strategia comune di sostegno straordinario al comparto agroalimentare e prevedere un «Piano strategico di sostegno all’export vitivinicolo nazionale».
Intanto a complicare ancora di più le cose ci si mette pure il meteo, con la gelata della scorsa notte e quelle attese per i prossimi giorni. «È stata una notte impegnativa – racconta Gianluca Barbacovi presidente di Coldiretti di Trento – La gelata è arrivata con un mese di anticipo rispetto a quella che tutti ricordiamo del 2017 e questo per certi aspetti è un bene. Meleti e vigne sono ancora allo stadio iniziale, per cui il danno è recuperabile. Discorso diverso invece per ciliegie e albicocche che sono quasi dappertutto in piena fioritura e per le quali registreremo sicuramente una perdita».