Primi sanitari in hotel «Giusto accoglierli in questa fase difficile»
idea alla base della convenzione con la Provincia e le associazioni degli albergatori nasce dalla nostra volontà di metterci al servizio. Nasce così questa iniziativa — spiega Gianni Battaiola, presidente di Asat
— per dare una mano, per aiutare chi tutti i giorni sta assistendo gli anziani nelle case di riposo». La convenzione, siglata nei giorni scorsi e da subito attiva, permette agli operatori delle Rsa di utilizzare le strutture alberghiere per riposarsi senza dover tornare a casa: «Per evitare di tornare in famiglia dopo aver trascorso il lavoro a contatto con persone positive al coronavirus o potenzialmente infette».
Lo «spirito di servizio», al di là della questione economica, viene sottolineato direttamente dagli albergatori sul campo. A Brentonico è in servizio il B&B Villa Monica: «Appena ho saputo di questa convenzione mi sono subito attivata — afferma la proprietaria — e subito ho dato la mia disponibilità. Ora le dipendenti delle case di riposo che sono ospitate da noi — in tutto sei, tra infermiere e operatrici socio-sanitarie —. Sono preoccupate, le vedo stanche e provate. Ma stanno bene. Nel dubbio di aver contratto il coronavirus stanno da noi, evitando così di propagare l’eventuale contagio magari in famiglia, lì dove tornerebbero a fine turno».
La proprietaria rassicura sulla situazione interna alla sua struttura ricettiva: «Si tratta di miniappartamenti indipendenti l’uno dall’altro, non c’è possibilità di contatto diretto. Anche perché — dice la signora — anche noi abbiamo famiglia e anche noi siamo preoccupati di questa situazione. Ma non potevo evitare di dare la mia disponibilità, tutti devono darsi da fare in questo momento. E poi — aggiunge se ci definiamo operatori dell’accoglienza, non possiamo tirarci indietro proprio quando si devono accogliere persone che ogni giorno si prendono cura dei nostri cari».
Tra le tante strutture alberghiere disponibili, anche l’Hotel Romanda di Levico: «Arrivano oggi (ieri, per chi legge) una decina di persone. Donne che lavorano nella vicina casa di riposo. Si tratta di un servizio necessario, per dare una mano, per spirito di servizio. Ci stiamo organizzando per mettere tutto in sicurezza: le colazioni saranno date una ogni tavolo, per tenere le distanze, e nel caso avessero
Il titolare del Romanda Lo facciamo per spirito di servizio
bisogno della cena ci stiamo attivando per organizzare la consegna a domicilio qui in albergo», spiega il titolare.
«Ora abbiamo dato la nostra disponibilità per le operatrici delle Rsa — spiega infine Battaiola — ma siamo disponibili anche per ospitare le persone positive al test che vengono rinviate al domicilio. Se fossero nelle strutture alberghiere sarebbe molto più facile garantire loro l’assistenza, perché il personale infermieristico potrebbe evitare gli spostamenti e concentrare molti pazienti nello stesso punto».