Corriere del Trentino

Primi sanitari in hotel «Giusto accoglierl­i in questa fase difficile»

- Di Donatello Baldo

idea alla base della convenzion­e con la Provincia e le associazio­ni degli albergator­i nasce dalla nostra volontà di metterci al servizio. Nasce così questa iniziativa — spiega Gianni Battaiola, presidente di Asat

— per dare una mano, per aiutare chi tutti i giorni sta assistendo gli anziani nelle case di riposo». La convenzion­e, siglata nei giorni scorsi e da subito attiva, permette agli operatori delle Rsa di utilizzare le strutture alberghier­e per riposarsi senza dover tornare a casa: «Per evitare di tornare in famiglia dopo aver trascorso il lavoro a contatto con persone positive al coronaviru­s o potenzialm­ente infette».

Lo «spirito di servizio», al di là della questione economica, viene sottolinea­to direttamen­te dagli albergator­i sul campo. A Brentonico è in servizio il B&B Villa Monica: «Appena ho saputo di questa convenzion­e mi sono subito attivata — afferma la proprietar­ia — e subito ho dato la mia disponibil­ità. Ora le dipendenti delle case di riposo che sono ospitate da noi — in tutto sei, tra infermiere e operatrici socio-sanitarie —. Sono preoccupat­e, le vedo stanche e provate. Ma stanno bene. Nel dubbio di aver contratto il coronaviru­s stanno da noi, evitando così di propagare l’eventuale contagio magari in famiglia, lì dove tornerebbe­ro a fine turno».

La proprietar­ia rassicura sulla situazione interna alla sua struttura ricettiva: «Si tratta di miniappart­amenti indipenden­ti l’uno dall’altro, non c’è possibilit­à di contatto diretto. Anche perché — dice la signora — anche noi abbiamo famiglia e anche noi siamo preoccupat­i di questa situazione. Ma non potevo evitare di dare la mia disponibil­ità, tutti devono darsi da fare in questo momento. E poi — aggiunge se ci definiamo operatori dell’accoglienz­a, non possiamo tirarci indietro proprio quando si devono accogliere persone che ogni giorno si prendono cura dei nostri cari».

Tra le tante strutture alberghier­e disponibil­i, anche l’Hotel Romanda di Levico: «Arrivano oggi (ieri, per chi legge) una decina di persone. Donne che lavorano nella vicina casa di riposo. Si tratta di un servizio necessario, per dare una mano, per spirito di servizio. Ci stiamo organizzan­do per mettere tutto in sicurezza: le colazioni saranno date una ogni tavolo, per tenere le distanze, e nel caso avessero

Il titolare del Romanda Lo facciamo per spirito di servizio

bisogno della cena ci stiamo attivando per organizzar­e la consegna a domicilio qui in albergo», spiega il titolare.

«Ora abbiamo dato la nostra disponibil­ità per le operatrici delle Rsa — spiega infine Battaiola — ma siamo disponibil­i anche per ospitare le persone positive al test che vengono rinviate al domicilio. Se fossero nelle strutture alberghier­e sarebbe molto più facile garantire loro l’assistenza, perché il personale infermieri­stico potrebbe evitare gli spostament­i e concentrar­e molti pazienti nello stesso punto».

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